rifiuti, sep e situazione nel consorzio industriale

leggendo la delibera n. 43 del 9 marzo 2010 con il quale la giunta comunale di Pontinia ritiene di attuare l’obbligo della raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti solidi urbani si possono trarre alcune importanti informazioni.

E anche alcuni dubbi. Anzitutto la compatibilità dell’impianto di compostaggio nell’area del consorzio industriale di Mazzocchio approvato, nonostante l’opposizione della giunta Tombolillo, dalla giunta regionale guidata da Storace quando anche a Pontinia è arrivata la giunta di destra. Ma anche la necessaria verifica di quanto è successo nell’area industriale di Mazzocchio e quanto vi potrebbe succedere. Difatti leggo il seguente commento sul mio blog “UNIVERSITA' degli STUDI DI NAPOLI 27-09-2001. Il Direttore informa che il Comune di Pontinia (LT) ha conferito al prof. ing. Umberto Arena una consulenza, regolamentata da un apposito contratto il cui schema viene sottoposto all’attenzione del Consiglio, per uno studio che acquisisca tutte le informazioni scientifiche e tecniche relative alla compatibilità ambientale dell’impatto per lo smaltimento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi proposto dalla Società Ecologica Pontina (SEP) da realizzarsi nell’agglomerato industriale di Mazzocchio. Il Direttore illustra, in maniera precisa e dettagliata, gli aspetti tecnici e scientifici legati all’attuazione del progetto e conclude che il contratto avrà una validità di mesi 3, con decorrenza dalla data della stipula, per un compenso di lit. 27.000.000 + iva.Sarebbe interessante sapere se centra qualcosa con quelle migliaia di fusti contenenti materiali altamente inquinanti. E' lo stesso sito preso in esame dalla Commissione Parlamentare di Inchesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse?”. Ricordiamo inoltre che sulla stessa area del consorzio industriale di Mazzocchio esistono già due aziende soggette a rischio di incidente rilevante alla direttiva Seveso. Ricordiamo anche che nell’estate di 3 anni fa un incendio nella zona ha devastato un altro stabilimento (che attualmente sembra dismesso e nulla si sa pubblicamente di eventuali pericoli ambientali) nella stessa zona dove dovrebbero sorgere le 2 centrali elettriche (anche sottoposte alla direttiva sugli incidenti rilevanti). Non dimentichiamo, poi, il tanto sbandierato impianto di depurazione consortile di cui non si è più saputo nulla. Tornando alla delibera evidenzia la notizia del procedimento attivato dalla stessa Provincia di Latina in conseguenza di accertati eventi che potenzialmente possono contaminare un sito o hanno contaminato un sito (Ordinanza Dirigente Settore Ecologia Ambiente Prot. 17456 del 26/02/2010, agli Atti del Comune Prot. n. 3683 del 02/03/2010). Appare evidente che questo procedimento dovrebbe attivare una procedura urgente coinvolgendo tutti gli enti territoriali di gestione e controllo per la tutela della salute pubblica, di cui, purtroppo, ancora una volta, non si ha notizia. Poi, anche questo sembra un fatto nuovo rispetto alle notizie riportate dagli organi di informazioni, viene smentita la tanto sbandierata mancanza di soluzioni alternative esistenti rispetto sia al sito della Sep, che quello appena scelto della ditta Kiklos che, stando alle informazioni reperite, altro non è che una delle ragioni sociali del gruppo Acea, lo stesso che vorrebbe realizzare la tanto contestata centrale a turbogas. La delibera poi, non evidenzia alcun problema contabile o di bilancio, questo confermerebbe che questo spaventoso aumento (reale) del 500% del costo da 20 € a 100 € a tonnellata, con una differenza, per ton, di 80 € che moltiplicata per la quantità consegnata mensilmente (sempre secondo i dati di cui sopra) variabile da 30 a 40 tonnellata comporterebbe un aumento di costo variabile da 2.400 a 3.200 € al mese. Se questi dati venissero confermati l’aumento di costo sarebbe ininfluente ai fini del bilancio annuale del comune per un costo complessivo annuale variabile da € 28.800 a 38.400, meno quindi dell’1% del bilancio annuale. Quindi l’aumento del costo non rappresenterebbe alcun problema. Tanto più che, come ho chiesto varie volte, pare che questa amministrazione sia riuscita finalmente ad acquistare le compostiere domestiche. Tale iniziativa consente da subito di limitare il costo e di ridurre, ancora una volta, la quantità dei rifiuti, in modo naturale. Di certo c’è il buon lavoro fatto dell’assessore all’ambiente in materia di rifiuti e la necessità di una programmazione di gestione territoriale per prevenire le emergenze. Come chiedevano verdi, ambientalisti e il sottoscritto dal 1987, sono passati solo 23 anni, una generazione che non si è meritata né emergenze, né inquinamento, né malattie, né spreco di risorse.

Pontinia 13 marzo 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato