mercoledì 24 marzo 2010

chi è Marzia Marzoli

CHI E’ MAR­ZIA MARZOLI?

Mi chiamo Mar­zia Mar­zoli e sono nata a Roma il 20 Luglio 1966.
Nel 1976 la mia fami­glia decise di tra­sfe­rirsi a Tar­qui­nia, pre­ci­sa­mente nel borgo delle Saline, per vivere in modo più sano e con ritmi meno fre­ne­tici di quelli impo­sti dalla grande città.
La riserva delle saline, con i suoi scorci di grande inte­resse natu­ra­li­stico e di forte spi­ri­tua­lità, mi ha per­messo di cre­scere in un luogo magico, come nella favola di Pinoc­chio.
Dopo i primi esami soste­nuti presso la facoltà di scienze poli­ti­che, sono stata costretta ad abban­do­nare gli studi per­ché sem­pre più assor­bita dal lavoro che tut­tora svolgo nel campo turi­stico ricet­tivo. Sono spo­sata ed ho un bam­bino di sei anni.
Tar­qui­nia, ricca di testi­mo­nianze arti­sti­che etru­sche e medioe­vali, ha un ter­ri­to­rio mera­vi­glioso che si estende tra mare, boschi e zone agri­cole che, gra­zie ad una terra gene­rosa, offrono pro­du­zioni agri­cole e zoo­tec­ni­che di grande pre­gio. Inol­tre la natu­rale pre­di­spo­si­zione verso atti­vità di carat­tere turi­stico legate alla cul­tura e alla bal­nea­zione, fa di Tar­qui­nia un gio­iello ancora tutto da sco­prire.
Pro­prio per difen­dere que­sto ter­ri­to­rio, nel 2005 ho ini­ziato la logo­rante lotta con­tro la ricon­ver­sione a car­bone di Torre Val­da­liga Nord a Civi­ta­vec­chia, nel nome della lega­lità e con­tro l’ingiusta schia­vitù ener­ge­tica che grava su tutto il com­pren­so­rio ormai da più di 50 anni.
Que­sta espe­rienza è stata vis­suta all’inizio con una grande fidu­cia nelle isti­tu­zioni,
che par­te­ci­pa­vano alle mani­fe­sta­zioni di piazza pro­spet­tando azioni ferme, fianco a fianco con i cit­ta­dini. Di quelle pro­messe ora non rimane che una tri­ste realtà frutto delle nefa­ste scelte di sin­daci e pre­si­denti di regione. Sono stati vicini ai cit­ta­dini solo per cal­colo: il loro vero scopo era alzare il prezzo delle com­pen­sa­zioni eco­no­mi­che legate alla ricon­ver­sione a car­bone.
Que­sto tra­di­mento, anzi­ché togliere moti­va­zione alla lotta affron­tata da sem­plice cit­ta­dino, mi ha
chia­rito un con­cetto sem­plice ma fon­da­men­tale: “Non pos­siamo dele­gare ai dipen­denti della poli­tica il futuro dei nostri ter­ri­tori”.
Penso che la Rete dei Cit­ta­dini possa ampli­fi­care que­sto con­cetto, offrendo un’opportunità di scelta per tutte quelle per­sone che amano la pro­pria terra, le pro­prie radici, che non vogliono sfug­gire al pro­prio destino, ma costruire un futuro per le nuove gene­ra­zioni lot­tando da cit­ta­dini, a fianco di altri cit­ta­dini, per tutti i cit­ta­dini. Le lotte di potere le lasciamo agli altri.
per immagini e informazioni http://retedeicittadini.it/

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