giovedì 5 gennaio 2017

Nei centri dello scandalo cresce la coop targata Ncd Cona, dai rifiuti all’accoglienza. I legami con la sottosegretaria alfaniana Degani

A BOLOGNA Trasferiti 100 “r i vo l t o s i ” dal Veneto. M5s: “No ai Cie”
È tornata a un’apparente normalità la situazione
al centro di accoglienza di Conetta,
nel Veneziano, dove è scoppiata la rivolta
dei richiedenti asilo ammassati in oltre
1300 in un’ex base militare, dopo la morte di
una 25enne ivoriana tre giorni fa. Cento persone
sono state trasferite ieri a Bologna
n el l ’ex Cie di via Mattei, da dove saranno
smistate nei prossimi giorni in altre strutture
della Regione. Nel capoluogo emiliano una
piccola manifestazione di solidarietà e proteste
della destra che non li vuole. Ieri anche
una visita dei parlamentari di Sinistra italiana
ha confermato le inaccettabili condizioni
di vita a Conetta. E intanto prosegue il
confronto sulla stretta nelle politiche migratorie
annunciata dal Viminale. Il blog di Beppe
Grillo si schiera contro i nuovi Cie che il
ministro dell’Interno Marco Minniti vorrebbe
aprire per intensificare le espulsioni:
“Piacciono a Mafia Capitale”. E ricorda la
proposta di “assumere migliaia di laureati in
discipline giuridiche che possano identificare
al più presto chi ha diritto all’asilo e chi no”.
ANDREA TORNAGO
Padova
Dal business dei rifiuti
a quello dei migranti.
È un passaggio senza
soluzione di continuità
quello di Ecofficina, la
cooperativa padovana che gestisce
il centro di accoglienza
di Cona dove martedì scorso la
morte di una ragazza ivoriana
ha scatenato la protesta dei richiedenti
asilo.
FINO A DUE ANNI FAla coop si
chiamava Ecofficina e faceva
affari con lo smaltimento dei
rifiuti nei Comuni del Sud padovano.
Il tr ai t- d’u ni on tra i
due mondi è Simone Borile,
ex Dc, ex consigliere provinciale
del Pdl e oggi vicino
all’Ncd, fino al 2015 presidente
del consorzio Padova Sud
che gestisce i rifiuti urbani di
58 Comuni della Provincia di
Padova e, al tempo stesso, vicepresidente
e direttore (con
uno stipendio di circa 200 mila
euro l’anno) di una società
interamente partecipata dal
consorzio, la Padova Tre Srl.

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