sabato 28 gennaio 2017

hotel Rigopiano L’a l b e rg o L’inizio nel ‘68, la prima chiusura e poi il successo. Fino alle accuse di oggi Del Rosso, ascesa e caduta di una famiglia

» MELISSA DI SANO
Pescara
“Nessuno gli ha mai detto
che non si doveva costruire
lì, adesso non potete
gettare fango su di lui". È lo
sfogo della mamma di Roberto
Del Rosso, il designer pescarese
di 53 anni titolare dell'hotel
Rigopiano di Farindola,
morto nella pancia della sua
creatura, quel resort di lusso
immerso nel verde che una
slavina ha cancellato per sempre.
Con lui, hanno perso la vita
29 ospiti della struttura. Uno
sfogo rivolto al sindaco di
Pescara nella camera ardente
dell'obitorio, ma che sembra
riguardare una platea più ampia
di interlocutori. "Le devo
dire solo una cosa, non capisco
perché si debba infangare chi
ha investito su questa regione.
Roberto ha speso tutta la sua
vita per quell'hotel. Non ha
mai chiesto finanziamenti, lo
avete lasciato solo, non lo avete
mai aiutato".
DEL ROSSO aveva investito
tempo e denaro e i risultati erano
arrivati. Personaggi dello
sport, cantanti e attrici, il suo
angolo di paradiso alle pendici
del Gran Sasso era diventato il
simbolo di quell'Abruzzo che
sa accogliere e fare turismo.
“Qui lo conoscevamo tutti, era
una brava persona, non doveva
succedere". La favola che
lascia il posto all’orrore è una
ferita che lacera una comunità
e lascia un’intera regione frastornata.

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