domenica 29 gennaio 2017

Le energie rinnovabili al palo nel 2016, colpa di sole e vento

Le condizioni meteo sfavorevoli hanno bloccato la corsa delle energie eolica e fotovoltaica in tutta Europa. In calo l'uso del carbone sostitituito dal gas, soprattutto in Gran Bretagna grazie alla sopratassa sulle emissioni di Co2

Rinnovabili al palo. La crescita delle'energia prodotta da fonti verdi nel 2016 si è limitata a non più di 16,9 terawattora (Twh), su untotale di 952 Twh: data l'esiguità dei numeri,il peso complessivod elle rinnovabili sul mix energetico è rimasto fermo al 29,6 per cento. Ma a che cosa è dovuto il risultato, visto che gli investimenti nella green economy sono comunque proseguiti? Sostanzialmente a fattori climatici: l'anno scorso, i venti mediamemnte nella varie regioni europee è stato meno intenso e allo steso tempo si è verificato in minore "irraggiamento" da parte del sole. In altre parole, a causa delle condizioni meteorologiche gli impianto eolici e fotovoltaici hanno reso di meno rispetto al 2015.

Ma la corsa continua. Questo non ha impedito, come detto, la crescita degli impianti rinnovabili. Anche grazie alla diminuzione dei costi, con ribassi record nelle ultime aste. In particolare, si segnala il risultato ottenuto in Danimarca dove è stata assagnata nuova capacità produttiva sia nel fotovoltaico sia nell'eolico off shore, rispettivamente a 49,9 euro e a 53,8 euro per megawatt. Un risultato non lontano è arrivato anche dall'Italia, con l'asta per l'eolico assegnato a 60 euro per megawatt. in poche parole, grandi passai avanti verso la grid parity, il livello entro cui gli impianti sono economicamente vantaggiosi anche senza incentivi o sussidi.

Germania e Danimarca in testa. Nella classifica per nazioni, la Germania è al primo posto per produzione complessiva da rinnovabili, mentre la Danimarca è il paese dove eolico e solare coprono la maggior parte del mix energetico, essendo arrivata stabilmente oltre il 50 per cento del totale (per il 95% eolico). Per quanto riguarda la produzione, dopo i tedeschi vengono Gran Bretagna, Spagna e Italia. Se ci si limita alla quota di eolico/solare sul mix complessivo, invece, dopo i danesi ci sono Portogallo, Irlanda, Spagna, Germania, Grecia,Gran Bretagna e Italia. Il nostro paese, per la cronaca, è l'unico dove il fotovoltaico pesa di più dell'eolico.  

In calo il carbone. Le emissioni di co2 nel corso del 2016 sono complessivbamente calate del 4,5 per cento rispetto all'anno prima. Un risultato che si spiega con il fatto che è calato l'utilizzo del carbone-lignite nelle centrali, soprattutto per le scelte compiute dalla Gran Bretagna. Anche in Germania si è fatto meno ricorso al più inquinante dei combustibili, per quanto il rapporto sottolinei come il carbone rimanga ancora fondamentale per la sostenibilità energetica dei tedeschi.

Tassa sulle emissioni. Il risultato della Gran Bretagna è stato ottenuto perchè il governo di Londra ha introdotto un extracosto di 18 sterline al prezzo dei certificati di emissioni della Co2: in pratica, inquinare costa di più. La dimostrazione da quanto sostiene da tempo la lobby degli operatori del gas: per abbassare le emissioni e sostenere il passaggio dal carbone al gas l'unica leva è quella di introdurre penalizzazioni all'uso del carbone, visto il crollo avvenuto sul mercato dei diritti delle emissioni.  http://www.repubblica.it/economia/2017/01/29/news/rinnovabili_-157098922/?ref=HRLV-4

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