martedì 11 febbraio 2014
Siracusa Asl altro che malasanità: sospeso il medico che denunciò i casi di Tbc
Siracusa, sospeso il medico che denunciò i casi di Tbc
MALASANITÀ
I DATI
Salvatore Rossitto,
adesso fuori dall’azienda
sanitaria, aveva avvertito:
dal 2004 al 2009 il trend
di diffusione del batterio
è aumentato del 600%
di Veronica Tomassini
Siracusa
Èuna strana storia quella
di Salvatore Rossitto,
pneumologo, responsabile
dell’ex dispensario tubercolare
di Siracusa, fino a un paio di
anni fa. Poi trasferito in pneumologia,
quindi sospeso dai
vertici dell’Asp (Azienda sanitaria
provinciale, ndr).
Quarto provvedimento disciplinare,
eppure Rossitto è
un’eccellenza, componente
del gruppo di esperti del Centro
Formazione Permanente
Tubercolosi del Niguarda di
Milano e unico referente per il
Sud e le isole del Gruppo di
Studio Tubercolosi dell’Aipo.
Dell’emergenza tbc a Siracusa
ne avevamo scritto, i dati si
riferivano non solo a un’indagine
condotta dal meetup
2.0 del M5s; ma anche a quanto
documentato proprio da
Rossitto ai vertici dell’Asp. Lo
faceva da anni. State attenti,
c’è una pericolosa recrudescenza
del batterio, dal 2004 al
2009, il trend è aumentato del
600%, avvertiva Rossitto in
una delle relazioni redatte e
spedite alla dirigenza dell’azienda
sanitaria pubblica, oggi
a riconferma aggiunge i 6
casi pediatrici accertati nel
2012 contro i 4 del 2009. I
bambini non contagiano, ma
vengono contagiati, dunque
erano piccole epidemie famigliari,
bisognava allora controllare
i contatti, procedere
con uno screening avanzato.
Rossitto ne parlava già in
quella relazione datata 2010,
esortando l’Asp a intervenire
velocemente, considerato che
su Siracusa il dato stimato e di
ricaduta, secondo le cifre fornite
dall’Oms, era ed è di circa
40 mila positivi al bacillo,
dunque potenzialmente malati.
Rossitto è costretto a lasciare
il dispensario tubercolare,
ribadendo tuttavia ai vertici
l’allarme sanitario. C’è una
commissione che deve valutare
la condotta di Rossitto.
Rossitto viene sospeso. Per
cosa, perché? Su Siracusa non
esistono sanatori, non sono
praticabili indagini decisive
come l’antibiogramma e l’esame
colturale, capaci di individuare
le forme di tbc farmacoresistenti,
quel che insomma
è prassi ministeriale. Dopo
l’articolo pubblicato dal Fatto
in cui si rendeva conto di
quanto stava accadendo intorno
alla questione, Rossitto
dunque viene sospeso.
NO, NON C’È un allarme rientrato,
al contrario. Siamo al
settembre scorso, a Siracusa
succede che una donna ospite
del centro di accoglienza Umberto
Primo, un’immigrata, si
presenti in pronto soccorso:
ha la tubercolosi in forma attiva,
ma non le viene riconosciuta,
deve tornare al centro.
La donna peggiora, torna in
ospedale, viene ricoverata: la
diagnosi stavolta c’è. É tubercolosi.
In malattie infettive
non c’è un’ala apposita. Non è
ancora finita. Soltanto un mese
prima, sempre all’ospedale
di Siracusa, il deputato del
M5s Stefano Zito, durante
un’ispezione a sorpresa, apprende
della fuga di un immigrato
affetto anche lui da
tubercolosi in forma attiva.
Siamo a due casi, nel giro di
qualche settimana. L’escala -
tion è abbastanza chiara: nel
2007 casi di tbc in una scuola
elementare di Rosolini, in una
scuola media di Noto; nel 2010
in una scuola materna di Buscemi.
Ancora casi di tbc conclamata
nel 2008 negli ospedali
di Noto e di Lentini, nel
2009, nella comunità di Solarino
e sempre nel 2009 nel
centro di accoglienza di Cassibile.
Rossitto valuta gli impedimenti
opposti dall’Asp,
procedimenti oppositivi alle
norme ministeriali. L’emer -
genza non è mai rientrata,
Rossitto opera in condizioni di
totale isolamento. Fino a oggi.
Esonerato da tutto, persino da
una qualche specie di dignità
professionale, dice: “È soltanto
il prolungamento di un calvario,
che dura da anni. Mi
chiedo perché le istituzioni avversino
così tanto la verità”.
Per i procedimenti disciplinari
intentati dai vertici della Asp
nei confronti del medico
pneumologo sono ancora in
atto i ricorsi giudiziari in fase
di appello.
Il fatto quotidiano 12 febbraio 2014
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