sabato 22 febbraio 2014

IL CASO DI PONTINIA Un abuso edilizio dentro il parco pubblico, il proprietario del chiosco chiama le ruspe

Via alla demolizione fai-da-te delle parti costruite senza autorizzazione. Tra gli indagati anche sindaco e assessori

Il chiosco dei giardinetti di via Cavour a Pontinia è in corso di “adeguamento”. Il proprietario dell’immobile, a seguito degli accertamenti svolti dal Nucleo investigativo della Forestale che hanno portato qualche giorno fa,  su ordine del Gip Mara Mattioli, ad apporre i sigilli, sta provvedendo a rimuovere le strutture considerate non a norma.
Un atto dovuto per una struttura costituita da un chiosco e da un porticato che, stando ai rilievi effettuati dal Nipaf, non era prevista nel piano regolatore generale anche se la società BLG srl aveva ottenuto dal Comune la concessione dell’area pubblica attraverso una delibera di giunta.
LE INDAGINI – Gli uomini del Nipaf  hanno verificato, a seguito di numerosi esposti, che la concessione non poteva essere rilasciata con un atto di giunta visto che la competenza era del Consiglio comunale. La struttura, inoltre, non rispettava i parametri urbanistici previsti per la zona che consentivano la realizzazione nel parco di una superficie di 50 metri quadrati e non di 120.
LA STORIA – I fatti risalgono al 2011 quando la giunta guidata dal sindaco Tombolillo autorizzò una superficie di 80 metri quadrati in difformità al Prg. In fase di realizzazione la Blg, a cui il Comune rilasciò la concessione per la gestione dell’intera area, di superficie ne coprì 120 metri quadrati. Il cantiere venne bloccato dalla polizia locale. Dopo il sopralluogo dei vigili urbani, il funzionario comunale responsabile del settore tecnico avrebbe rilasciato il permesso in sanatoria senza tener conto della natura pubblica del suolo.
GLI INDAGATI. Nei guai con Tombolillo ci sono Luigi Subiaco, Valetrino Battisti, Franco Pedretti, Patrizia Sperlonga ed Ernesto Bilotta. Sono tutti accusati di abuso d’ufficio, occupazione di suolo pubblico e abusivismo edilizio. Stessi reati contestati all’amministratore della società Blg, Giordano Ballarin, ai direttori dei lavori Marco Scalzone e Antonio Giona e al dirigente dell’ufficio tecnico comunale Corrado Corradi.  http://www.corrieredilatina.it/news/cronaca/3738/Un-abuso-edilizio-dentro-il-parco.html

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