L’amministrazione comunale di
Sabaudia guidata dal sindaco Maurizio Lucci conferma anche in merito
al rischio dei progetti delle centrale a biogas e a biomasse,
dimostrati scientificamente, con effetti dannosi sull’agricoltura,
l’ecosistema, le emissioni in atmosfera, l’inquinamento delle
falde e l’impoverimento dei terreni. Infatti nell’articolo di
oggi “impianti a biomasse il comune pensa al Mab” nella pagina di
Sabaudia nel quotidiano Latina Editoriale Oggi, firmato da Maria Sole
Galeazzi si impegna a difendere il gioiello ambientale di Sabaudia.
Infatti il comune di Sabaudia comprende oltre alla foresta del
Circeo, ai laghi, le dune, a gran parte del territorio interno allo
stesso Parco Nazionale del Circeo, anche capolavori dell’architettura
dell’epoca razionalista, il paesaggio rurale di notevole importanza
e qualità. Giustamente il sindaco di Sabaudia vuole migliorare
l’offerta turistica del suo comune, migliorando gli accessi al mare
con diverse possibilità anche per i cittadini diversamente abili,
anche difendendo il riconoscimento dell’Unesco che potrebbe essere
minacciato da interventi come quelli delle centrali a biomasse e a
biogas. Per collaborare attivamente con il sindaco Lucci e la sua
amministrazione dal proliferare di impianti a biogas e biomasse
incompatibili con il territorio, associazioni, tra le quali Sabaudia
Futura, e cittadini proporranno una serie di iniziative che
saranno presto concretizzate. Si auspica che vengano almeno adottate
le linee guide contro tali centrali concordate dai comuni di
Maenza, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca,
Sonnino, in un consiglio comunale aperto e allargato proprio nella
piana di Farneto (delibera consiglio comunale di Maenza n. 11 del
2013). Verrà proposto inoltre l’adozione di un particolare
regolamento energetico e ambientale per scongiurare tali
iniziative. Si sta completando inoltre la petizione europea in
difesa del patrimonio ambientale di Sabaudia e del Parco del
Circeo contro queste centrali che porterebbero nocumento e danni
all’ambiente. La petizione inoltre richiama il mancato rispetto
della direttiva europea 2011/91/UE nelle autorizzazioni già
rilasciate dalla provincia di Latina. La direttiva 2011/91/UE
del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 13 dicembre 2011 è concernente la valutazione dell’impatto
ambientale di determinati progetti pubblici e privati; nonchè
l’ Art. 6. Procedura abilitativa semplificata e
comunicazione per gli impianti alimentati da energia
rinnovabile Decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso
dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva
abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
(G.U. n. 71 del 28 marzo
2011). Anche
l’amministrazione comunale di Sabaudia, considerando l’impegno
dimostrato finora in materia di tutela dell’ambiente, certamente
farà propria tale petizione nei confronti delle autorizzazioni
rilasciate dalla provincia di Latina che sembrano finora passate
inosservate. Si tratta del Rilascio
dell’AUTORIZZAZIONE UNICA,
ai sensi dell’art.12 del D. Lgs. 387/03 –L.R. 42/90 – D.Lgs. n°
152/06 e s.m.i., alla Soc. FI.DES s.s. per la costruzione ed
esercizio di una centrale di cogenerazione, alimentata da olii
vegetali, per la produzione di energia elettrica, di potenza pari a
995 Kw, da realizzarsi in SABAUDIA,
Loc B.go San Donato, Via Portosello n° 10 (F. 2, p.lle 335, 336,
115), nonché delle relative opere accessorie e di connessione alla
rete nazionale, con elettrodotto inferiore a 500 mt. A.U.
FI.DES B.go San Donato.pdf
Rilascio
dell’AUTORIZZAZIONE UNICA,
ai sensi dell’art.12 del D. Lgs. 387/03, alla Società Cooperativa
Agricola Centro Lazio per la costruzione ed esercizio di una centrale
per la produzione di energia elettrica e termica, alimentata da
Biomasse, di potenza pari a 999 Kw, da realizzarsi in SABAUDIA,
Via S. Isodoro (N.C.T. F. 114 p.lla 35). A.U.
Coop. Agricola Centro Lazio.pdf
Le centrali, a biogas e a biomasse, lo
dimostra, l’esperienza “modello” di Borgo Bainsizza, oltre alla
letteratura scientifica e a numerosi incidenti sia in Italia che
all’estero che mettono a rischio la salute e l’incolumità, ha
diversi problemi. Partendo dalla fideiussione rilasciata da una
società che non ne aveva i titoli e che poi è fallita mettendo a
rischio la comunità che in caso di incidente (o di chiusura
anticipata dell’attività) non verrebbe nemmeno risarcita. Di
sviste in merito alle autorizzazione relative alle centrali
elettriche ne sono state segnalate diverse, partendo da particelle
inesistenti, da Enti pubblici titolari di diritti sui terreni che non
risultano interpellati, titoli di proprietà o disponibilità dei
suoli non accertata nel modo corretto. Anche tutti gli esami
dell’Arpa Lazio, relativi alla centrale a biogas “modello”,
testimoniano che in nessun caso tanto le emissioni in atmosfera
quanto gli scarichi dei liquami siano stati conformi alla norma. Nel
proliferare incondizionato di tali centrali favorito e auspicato
dalla provincia di Latina l’Arpa Lazio avrebbe grosse difficoltà a
controllare le emissioni delle centinaia di centrali elettriche che
stanno nascendo.
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