sabato 15 febbraio 2014
ombre sulla Latina Ambiente i senatori del M5S presentazione interrogazione parlamentare
I Cinque stelle scrivono ad Alfano: sospetti anche sui silenzi del Comune
Ombre sulla spa
Interrogazione al ministro sul caso Latina Ambiente
DI VALERIO SORDILLI
I dubbi sulla regolarità degli
ultimi bilanci redatti, i
paradossi evidenti nella
gestione dei rapporti interni e
ancora le recenti inchieste che
hanno portato alla decapitazione
del cda con l’arresto
dell’ex addì Bruno Landi. Sono
solo alcuni degli aspetti
che hanno spinto i senatori
pentastellati di Latina Giuseppe
Vacciano e Ivana Simeoni
a mettere nero su bianco una
interrogazione al vicepremier
e ministro degli Interni Angelino
Alfano sul caso Latina
Ambiente. I «grillini» chiedono
al ministro chiarezza sulla
gestione della società partecipata
al 51% dal Comune di
Latina. Soprattutto in riferimento
alle vicende giudiziare
che nelle scorse settimane
hanno scosso il management
della spa dei rifiuti, evidenziando
i troppi lati oscuri del
triangolo Comune-spa-socio
privato. Da qui l’esigenza di
un chiarimento che i due senatori
Cinque stelle hanno formalmente
indirizzato al titolare
dell’Interno. «Tutti vedevano,
ma nessuno ha mai fatto il
primo passo - scrivono in una
nota Vacciano e Simeoni -
Bruno Landi, dopo il suo arresto,
è stato rimosso dall’inca -
rico di amministratore delegato
di Latina Ambiente dallo
stesso cda che gli ha dato
fiducia per anni, nonostante
fosse anche ad della società
controllata Ecoambiente, che
invece guadagna al diminuire
dei potenziali ricavi di Latina
Ambiente, suo socio maggioritario
». Di più. «Sembra improbabile
- aggiunge Vacciano
- che l’assemblea dei soci
... non si sia resa conto né della
duplice veste di Landi né dei
penosi bilanci di esercizio del
2011 e del 2012 di Latina
Ambiente»; esercizi contabili
che, dice il senatore, «hanno
generato sia nei revisori che
nei sindaci del collegio “dubbi
significativi sulla continuità
aziendale” e che “la Società
può non essere in grado di
realizzare le proprie attività o
far fronte alle proprie passività
nel normale corso della sua
a t t iv i t à ” e che i bilanci non
sono stati redatti con chiarezza
e in maniera veritiera». Ma
non è tutto. Per i senatori
Cinque stelle del capoluogo,
infatti, «non è stata garantita
neanche l’adeguata informazione
alla collettività». Ovvero,
scrivono, «nessuno ha
provveduto ad inserire nel
contratto di servizio o negli
altri atti che regolano il rapporto
tra Comune e Latina
Ambiente un termine di scadenza
dell’affidamento, come
richiesto dalla norma comunitaria
», pena «la cessazione
dell’affidamento alla data del
31 dicembre 2013». Ergo: il
contratto «dovrebbe essere
già terminato da due mesi».
Ma i senatori rincarano la dose.
La società, scrivono anco
ra, «non ha garantito l’econo -
micità della gestione, gli oneri
sostenuti per renderli proporzionati
agli obiettivi prefissati,
infrangendo così il costituzionale
principio di proporzionalità,
approfittando del
silenzio del Comune di Latina
». Latina Editoriale Oggi 14 febbraio 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento