domenica 2 febbraio 2014
Gioia Tauro Armi chimiche? Non le vogliamo dicono 33 sindaci e un migliaio di persone
Armi chimiche? Non le vogliamo
di Lucio Musolino
Gioia Tauro
Oltre ai 33 sindaci della Piana di
Gioia Tauro c’erano un migliaio di
persone per dire “no” all'arrivo in Calabria
delle navi che trasportano le armi
chimiche della Siria. Piazza di San Ferdinando
era piena. Ma, se si escludono
gli studenti delle scuole superiori, a urlare
contro “una decisione calata dall’alto”
sono state più i “primi cittadini”
in fascia tricolore e qualche grillino che
il resto della società. Altro che barricate.
L’unica voce fuori dal coro è stata
quella degli studenti e delle mamme.
Fosse per loro, il porto sarebbe stato già
occupato: “Gioia Tauro dice basta a
queste cose. Non siamo terroni, facciamo
parte dell’Italia. Devono smetterla
di sottovalutarci”. “Vogliamo il lavoro
non le armi chimiche”.
Una madre tiene il figlio per la mano e
la sua voce è più forte di quella dei
sindaci: “Non vogliamo la nave. Meglio
morire di fame che come topi”. Dietro
di lei, i ragazzi tengono uno striscione:
“No ai veleni, sì alla vita”.
I SINDACI di San Ferdinando e Gioia
Tauro, Domenico Madafferi e Renato
Bellofiore, raccontano cosa è avvenuto
durante l’incontro a Palazzo Chigi con
il presidente del Consiglio Enrico Letta.
“Abbiamo posto dei problemi di sicurezza
– afferma Madafferi – Dicono che
è un’operazione di routine, ma devono
spiegare il motivo per cui si prendono
tante precauzioni, tra cui l’invio di 500
militari. Evidentemente si tratta di
qualcosa di più grosso”. “Sarà un’ope -
razione che durerà dalle 10 alle 24 ore –
aggiunge Bellofiore – noi dobbiamo tutelare
i nostri cittadini e pretendiamo
che i politici romani vengano qui a darci
spiegazioni. Gioia Tauro non l’hanno
mai vista”.
Il riferimento è all’assenza dei partiti alla manifestazione. Il passaggio delle
armi chimiche, al momento, ha lasciando indifferente sia il Pd di Renzi che il
Nuovo Centro Destra di Alfano. Eppure
sul palco c’era anche la deputata
del Ncd, Rosanna Scopelliti: “Sono
preoccupata per quello che sta succedendo”.
E aggiunge: “Perché non c’è il
governatore della Calabria? Lo chieda a
lui”.
Il fatto quotidiano 2 febbraio 2014
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