lunedì 10 febbraio 2014

Fusti tossici e nuovi dubbi Libralato: necessario verificare se esistano altri casi di smaltimento illecito LE REAZIONI DOPO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE

Pontinia, il portavoce di Ecologia e territorio chiede lumi sugli ultimi 20 anni Fusti tossici e nuovi dubbi Libralato: necessario verificare se esistano altri casi di smaltimento illecito LE REAZIONI DOPO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE DI MARIA SOLE GALEAZZI La storia degli oltre 11mila fusti tossici sequestrati nel ‘97 a Pontinia, insegna come fatti eclatanti possano tranquillamente essere dimenticati. O comunque nascosi per molti anni, in questo caso 17, almeno quando si parla di bonifiche, come sottolineato nell’interroga - zione parlamentare presentata dal deputato Cristian Iannuzzi del Movimento Cinque Stelle. Di verità non dette parla anche il portavoce di Ecologia e Territorio Giorgio Libralato che in tempi, per così dire, non sospetti, già chie- deva che fine avessero fatto i fusti. Serviva il grosso clamore mediatico sollevato dalle dichiarazioni di Schiavone per riaccendere nuovamente i riflettori anche su questa vicenda. Comunque Libralato alza il tiro e non si limita a rivangare il passato. Quello che si chiede il portavoce di Ecologia e territorio è se in questi anni, almeno gli ultimi 10 altri episodi di smaltimento illegale di rifiuti abbiano interessato la provincia di Latina ed ovviamente anche la zona di Pontinia. «L'interrogazione - commenta Libralato - in merito al destino degli 11.600 fusti tossici di Mazzocchio, rinvenuti nel 1997 nell'area industriale del comune di Pontinia riapre una pagina poco conosciuta o dimenticata forse troppo in fretta. C'è da chiedersi, come se lo chiedeva la commissione parlamentare presieduta da Massimo Scalia lo stesso, che interrogherà sul traffico dei rifiuti Carmine Schiavone nei famosi atti poi secretati, e resi pubblici solo lo scorso anno, se si era trattato di un singolo episodio oppure di un'organizzazione». Quindi il passaggio sulla situazione attuale. «Al di là - continua il tecnico - degli atti parlamentari e delle indagini effettuate quasi 20 anni fa è importante capire se certi fenomeni si siano interrotti o se siano continuati nel territorio pontino e come e dove. Soprattutto in relazione ai fatti analoghi di Aprilia, Borgo Montello, Penitro. Oppure a singoli episodi di sequestri e arresti come era successo lungo l'Ufente un paio di anni fa in almeno due situazioni. Risulta quanto mai urgente che quindi la politica, dopo 20 anni persi, stando alle cronache dell'ultimo periodo, diventi sentinella attiva del territorio e predisponga atti per prevenire fenomeni simili. Come quelli raccontate da diverse procure che stanno indagando per esempio sullo smaltimento illecito di rifiuti magari mascherati da finto compost o da conferimenti nelle centrali a biogas e a biomasse». La politica dovrebbe quindi essere parte attiva ed in questo senso c’è l’esempio dei grillini. Ma Libralato fa appello alle realtà locali che conoscono in maniera capillare il territorio e che sono anche memoria storica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Editoriale Oggi 10 febbraio 2014

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