venerdì 7 giugno 2013

Icittadini a proposito dell'incendio che ha distrutto noto locale pubblico a San Felice Circeo

I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE
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COMUNICATO STAMPA.
L’incendio che ha distrutto a San Felice Circeo un noto locale pubblico, ancora una volta, nei tempi della valutazione tecnica se di origine dolosa o meno, vede le istutuzioni locali , provinciali e regionali ancora poco attive sulle risposte da dare a quanto sta avvenendo in questi ultimi anni sul territorio Pontino e a sud del litorale romano. Questo quanto si legge in una nota a firma di Antonio Turri, presidente dell’associazione I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE. Per Turri: “dal fuoco come avvertimento alle richieste estorsie il passo è breve e a San Felice Circeo cosi come in gran parte del sud Pontino, gli incendi dolosi avvenuti in questi ultimi anni, per la tipologia dei locali coinvolti, discoteche ,bar stabilimenti balneari, non lasciano dubbi sul fatto che non c’è in giro un pericoloso piromane. Tutti questi episodi non possono continuare ad avere una lettura a se stante. Non si può non tenere conto che tutto il Circeo è stato fatto oggetto di una strategia di penetrazione della criminalità organizzata almeno da trent’anni evincibile dai non pochi latitanti arrestati nell’area, dal consistente numero di beni immobili confiscati alla mafie lungo tutto il litorale che va da Minturno, a Formia ,Gaeta,Sperlonga,Terracina,San Felice, Sabaudia e dall’omicido dimostrativo del boss di Scampia Gaetano Marino,avvenuto sulla spiaggia di Terracina la scorsa estate, tuttora irrisolto, a dimostrazione di come il territorio sia mal controllato e di come sia difficile già farlo. Per Turri, “ bisogna allontanare o rendere inattivi nel territorio , attraverso l’applicazione di stringenti misure di prevenzione e di sicurezza, personaggi notoriamente legati alla criminalità organizzata e confiscare i beni e le attività provento delle loro azioni criminali perché: Il tempo delle sottovalutazioni è scaduto.

3925602814


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