lunedì 24 giugno 2013

Ogm, De Girolamo: “Farà un decreto a tre per vietare queste coltivazioni in Italia”

Il ministro dell'Agricoltura in un'intervista al Corriere della Sera, dichiara guerra alle coltivazioni geneticamente modificate, coinvolgendo nel progetto anche i ministri della Salute Beatrice Lorenzin e dell'Ambiente Andrea Orlando. Ma l'Unione Europea potrebbe impugnarlo" di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 giugno 2013Commenti (152) http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/24/ogm-de-girolamo-fara-decreto-a-tre-per-vietare-queste-coltivazioni-in-italia/635679/ ”Farò un decreto a tre firme per vietare la coltivazione di Ogm in Italia”. Il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo promette battaglia alle colture geneticamente modificate. Dalle pagine del Corriere della Sera, il ministro fa sapere di avere coinvolto nel progetto anche i ministri della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Ambiente Andrea Orlando. “Credo che la pensino come me, almeno a giudicare dalle dichiarazioni di questi giorni”. Il provvedimento, però, andrebbe contro l’ordinanza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha sentenziato che un paese membro non possa impedire questo tipo di coltivazioni. L’Europa, ammette De Girolamo, “lo potrebbe impugnare, è vero, e ci esponiamo a una violazione delle regole comunitarie.” Il ministro punta sulla clemenza che l’Ue sembra già aver mostrato verso un altro Paese: “Però nei confronti della Francia, che ha bloccato le coltivazioni Ogm con un provvedimento simile, Bruxelles non ha ancora avviato la procedura di infrazione”. La battaglia della ministra è iniziata. “Gli Ogm non sono utili all’Italia – afferma De Girolamo – la nostra è un’agricoltura d’eccellenza sana e pulita. L’immagine nel mondo non va sporcata. Non è un atteggiamento pregiudiziale”. E aggiunge: “Non ci saranno mai sperimentazioni di piante Ogm in campo aperto, ma solo in laboratorio. In politica bisogna avere il coraggio di fare scelte nel rispetto del valore della gente e gli italiani, dicono i sondaggi, sono contrari alle piante geneticamente modificate”.

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