Legambiente sempre più biogassista
Il volto della lobby eccolo qua: i gruppi universitari collegati con le grande aziende e le organizzazioni di categoria del settore, le società "ponte" tra Legambiente e le suddette (ma che a loro volta fanno business di progettazione e consulenza). Poi ci sono gli utili idioti che si prestano a dare veridicità alla commedia del "ma quanto sei bio...gas". Tanto, tantissimo bio... da morire.
"BIOGAS PER IL TERRITORIO" è il titolo che hanno dato i biogassisti di Legambiente a un convegno in Umbria e ad altre iniziative in Italia. L'iniziativa segnalata si svolge a Latina perché il Lazio è un terreno di conquista relativamente nuovo per biogassisti e biomassisti (non che manchino centrali inquinanti e impatti di ogni tipo peraltro...).
Evidentemente devono sviluppare una controffensiva per contrastare la campagna che con zero mezzi (ma tanto spirito di servizio e gratuità) gli esperti dei comitati, alcuni medici Isde e personaggi come Tamino stanno sviluppando. Davide contro Golia. Il fatto è che quando si espongono alla popolazione i dati tratti dai progetti, dai documento di autorizzazione, i limiti di emissioni stabiliti dalle normative, quando si parla del principio di precauzione adottato dal Consorzio Parmigiano Reggiano contro il biogas per difendere le forme di formaggio, i rischi che comporta una biogas contemplati dalle stesse agenzie ufficiali la gente drizza le antenne e si rende conto subito di che biotruffa si tratti.
La possibilità della lobby con i super profitti garantiti dalle speculazioni bioenergetiche è immensa. Ma se questa è la "carota" della persuasione delle masse fuorviate dall' "allarmismo" dei comitati la lobby non esita a ricorre al bastone delle minacce. Come ha fatto a Sarno (minaccia di querela a 600 firmatari della petizione anti biogas e altre minacce anche più gravi ai residenti). A Lendinara (Rovigo) un no biogas molto attivo si è visto recapitare una busta di proiettili. Più uno stillicidio di episodi minori nei quali i biogassisti motrano la faccia dura di chi, davanti alla prospettiva di un super profitto, non si fa molti scrupoli.
Il volto della lobby eccolo qua: i gruppi universitari collegati con le grande aziende e le organizzazioni di categoria del settore, le società "ponte" tra Legambiente e le suddette (ma che a loro volta fanno business di progettazione e consulenza). Poi ci sono gli utili idioti che si prestano a dare veridicità alla commedia del "ma quanto sei bio...gas". Tanto, tantissimo bio... da morire.
"BIOGAS PER IL TERRITORIO" è il titolo che hanno dato i biogassisti di Legambiente a un convegno in Umbria e ad altre iniziative in Italia. L'iniziativa segnalata si svolge a Latina perché il Lazio è un terreno di conquista relativamente nuovo per biogassisti e biomassisti (non che manchino centrali inquinanti e impatti di ogni tipo peraltro...).
Evidentemente devono sviluppare una controffensiva per contrastare la campagna che con zero mezzi (ma tanto spirito di servizio e gratuità) gli esperti dei comitati, alcuni medici Isde e personaggi come Tamino stanno sviluppando. Davide contro Golia. Il fatto è che quando si espongono alla popolazione i dati tratti dai progetti, dai documento di autorizzazione, i limiti di emissioni stabiliti dalle normative, quando si parla del principio di precauzione adottato dal Consorzio Parmigiano Reggiano contro il biogas per difendere le forme di formaggio, i rischi che comporta una biogas contemplati dalle stesse agenzie ufficiali la gente drizza le antenne e si rende conto subito di che biotruffa si tratti.
La possibilità della lobby con i super profitti garantiti dalle speculazioni bioenergetiche è immensa. Ma se questa è la "carota" della persuasione delle masse fuorviate dall' "allarmismo" dei comitati la lobby non esita a ricorre al bastone delle minacce. Come ha fatto a Sarno (minaccia di querela a 600 firmatari della petizione anti biogas e altre minacce anche più gravi ai residenti). A Lendinara (Rovigo) un no biogas molto attivo si è visto recapitare una busta di proiettili. Più uno stillicidio di episodi minori nei quali i biogassisti motrano la faccia dura di chi, davanti alla prospettiva di un super profitto, non si fa molti scrupoli.
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