mercoledì 1 maggio 2013

Caos rifiuti Lazio appello del WWF a Zingaretti per fermare il pericoloso piano Clini

Rifiuti, appello del Wwf a Zingaretti: «Fermi il piano Clini, è pericoloso» Secondo il World wildlife fund «carenti le valutazioni di impatto ambientale». Allarme sia per gli impianti individuati, sia per gli inceneritori in via di aperturaROMA - «La nostra Regione rischia di diventare rapidamente un inceneritore a cielo aperto: Zingaretti fermi i decreti Clini!». L’appello al neo-governatore del Lazio, arriva dal Wwf. L’associazione punta il dito soprattutto sulle «carenti» valutazioni di impatto ambientale, analisi che dovrebbero essere più approfondite, sia sugli impianti di trattamento dei rifiuti individuati dall’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini per smaltire l’immondizia di Malagrotta - la discarica più grande d'Italia, ormai esaurita e da mesi oggetto di proroghe contestate dall'Ue -, sia sugli inceneritori in via di apertura o creazione. IL CASO ALBANO - Inceneritori come quello di Albano che, oltre ad essere fermamente contestato dai comitati No Inc, è stato persino stoppato dalla sentenza del Consiglio di Stato che aveva sospeso i lavori fino alle rilevazioni sugli eventuali rischi ambientali. «Ciò che avevamo ipotizzato come un probabile scenario a seguito dell’entrata in vigore dei Decreti Clini si sta invece rivelando, se possibile, una realtà ancor più disastrosa», dichiara Vanessa Ranieri, presidente Wwf Lazio. L'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini STOP A NUOVI IMPIANTI – Dal Wwf Lazio la richiesta al presidente Zingaretti è quella di «un incontro urgente ed un immediato impegno a bloccare tutte le istruttorie relativamente alle richieste di realizzazione di impianti di trattamento di rifiuti inerti e non pericolosi e di dare disposizioni affinché vengano avviate le più corrette procedure di valutazione di impatto ambientale su tutti i procedimenti in corso che sono stati invece inspiegabilmente esclusi dall’assoggettabilità». La denuncia-appello dell’associazione ambientalista giunge a poche ore dal passaggio di consegne tra l’uscente Clini e il neo-nominato Andrea Orlando che dovrebbe proseguire sulla strada indicata dal suo predecessore: spingere sul funzionamento dei tmb e sulla differenziata, in modo da riuscire a chiudere la discarica di Malagrotta entro giugno, come impone anche l’Europa. Anche spedendo i rifiuti laziali nelle altre regioni pronte ad accoglierli, come Toscana e Abruzzo. Trattamento dei rifiuti in una discarica vicino a Roma (Imagoeconico) PRIMA LA SALUTE – Il Wwf però non pare convinto dal piano di Clini, né che gli inceneritori siano la risposta all’emergenza principe del Lazio: ovvero cosa fare delle circa 5mila tonnellate di rifiuti prodotti quotidianamente a Roma. «Il noto principio precauzionale comunitario impone al Governatore della Regione Lazio di tutelare in via preventiva l’ambiente e la salute umana, - aggiunge Ranieri - evitando che il territorio regionale possa essere rapidamente danneggiato da una dissennata produzione di ceneri da combustione, nonché dall’incremento del trasporto di sottoprodotti esclusi dalla definizione di rifiuto, che rischia di favorire così un’ipotizzabile maggiore presenza di investimenti della criminalità organizzata». Valeria Costantini 1 maggio 2013 | 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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