Strenua difesa oggi dei
rappresentanti del comune di Pontinia (il sindaco dottor Eligio
Tombolillo, il responsabile dell'area tecnica e sanitaria Ing.
Corrado Corradi e Giorgio Libralato) del territorio contro l'impatto
pericoloso della centrale a biomasse proposto dalla società con sede
a Milano, capitali bolognesi “Pontinia Rinnovabili srl” nell'area
di Mazzocchio a Pontinia. Era la conferenza AIA presso l'assessorato
all'ambiente della Regione Lazio dopo il parere negativo del comune
di Pontinia per motivi sanitari nella conferenza iniziata dalla
Provincia di Latina poi trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, da questi alla Regione Lazio, quindi di nuovo alla
presidenza dei Consiglio dei Ministri e da ultimo tornata alla
Regione Lazio. Il tutto allo scopo di superare il dissenso del comune
di Pontinia e per trovare una soluzione nell'interesse di tutti. Il
comune di Pontinia ci ha provato ancora una volta a far ragionare
l'azienda (l'ennesimo colosso che vuole fare affari a Pontinia, nuova
lotta tra Golia e il Davide comune di Pontinia), suggerendo un
progetto alternativo che fosse adeguato alla logica, al risparmio e
all'efficienza energetica migliorando un progetto obsoleto che rende
solo il 30% delle capacità con progetti di efficienza superiore. Ma
anche con impianti che avessero una qualche attinenza con il
territorio che una volta tanto servissero al territorio,
all'economia, all'agricoltura e non la solo speculazione. Recupero
dell'acqua calda prodotta per le aziende agroalimentari della zona e
delle serre agricole. Insomma il comune ci ha provato in tutti i modi
a contestualizzare un progetto nato molto male, per renderlo
efficiente e compatibile e al servizio del territorio ma
l'atteggiamento della ditta è stato di netta preclusione senza
alcuna possibilità di dialogo. Adesso la parola spetta alla regione
Lazio che trasmetterà il fascicolo alla presidenza del consiglio dei
ministri che dovrà prendere la decisione finale. A corredo della
pratica la Asl ha leggermente rivisto il parere inizialmente
favorevole per la mancanza di studi epidemiologici, così come la
Provincia di Latina ha ribadito che il progetto e la documentazione
non sono aggiornati alla normativa vigente e modificata per cui non
può essere espresso alcun parere. Fondamentale la presenza del
rappresentante di Terna distribuzione: nessun progetto presentato,
manca il parere del gestore della rete GRTN o GSE, manca il progetto
della distribuzione dell'energia dalla centrale alla cabina di
trasformazione. Poi anche il consorzio per lo sviluppo industriale ha
revocato l'assegnazione del lotto, quindi manca uno dei presupposti
essenziali alla realizzazione dell'opera. Ovviamente il comune ha
ribadito che anche altri pareri sono errati (come quello di non
assogettabilità alla VIA per l'invenzione dei 3 comuni inesistenti
La Cotarda Fossanova e Sonnino Scalo che non avrebbero espresso
pareri), superati (antincendio), documentazione non aggiornata,
esuberanza del progetto rispetto alle potenzialità del territorio.
In grossa difficoltà il progettista quando gli sono state riportate
le sue parole testuali:
in un convegno della Confindustria del 26 marzo 2007, parla anche
della centrale di Bando D'Argenta (20 mega watt come per
Mazzocchio). Nella sua illustrazione l'ing. Cicerone afferma che le
centrali a biomasse di Crotone, Bando D'argenta, Stromboli, hanno
dimensioni esagerate in quanto non si è partiti nel modo corretto
visto che non ci si è basati sui combustibili disponibili nel
territorio. Secondo l'ing. Cicerone, in base alla produzione tipica
italiana, afferma che in base alla produzione di biomassa, le varie
regioni italiane (ogni regione) può sostenere (combustibili
da biomasse solidi) potrebbero alimentare una centrale che
va dai 20 ai 40 Megawatt.
Nella stesso convegno
lo stesso dichiara che il produttore non ha interesse a far
funzionare la centrale a biomasse dopo la scadenza dei finanziamenti
pubblici (all'epoca
7 anni) quindi si
rischia di avere l'ennesima cattedrale nel deserto dell'area del
consorzio industriale.
Come preannunciato
nell'ultimo consiglio comunale il sindaco Tombolillo ieri ha riunito
consiglieri comunali e forze politiche, insieme al tavolo tecnico,
per affrontare oggi la conferenza presso l'assessorato all'ambiente
della Regione Lazio sul progetto della centrale a biomasse della
capacità di 20 MW. Unanime il consenso all'azione politica e
amministrativa fin qui svolta per difendere il territorio,
l'agricoltura, i diritti, l'ambiente, la salute e
l'autodeterminazione contro questo impianto definito nocivo e molto
pericoloso per la salute a causa del suo carico inquinante.
Altrettanto unanime il consenso ricevuto dal sindaco Tombolillo e dai
tecnici. Le prossime novità saranno la prossima settimana il verbale
dell'incontro e le controdeduzioni quindi la parola al consiglio dei
ministri.
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