689ª seduta pubblica (pomeridiana) giovedı` 8 marzo 2012
Senato della Repubblica – XVI LEGISLATURA
Al rigo 42 dell’interrogazione si torna a parlare del caso di Pontinia di cui un mese fa gli amministratori “o il sequestro di un terreno di quasi mille metri quadri di proprieta` della societa` «Fondana Allevamenti» effettuato nel mese di maggio 2011 nella citta` di Pontinia, dove erano state smaltite illegalmente circa duecentosettantadue tonnellate di fanghi provenienti da un’azienda casearia di Marcianise, che, senza alcun trattamento specifico, erano stati accatastati a pochi metri dal fiume Ufente”. Il comune di Pontinia, attraverso l'assessore all'ambiente, aveva dichiarato circa un mese fa, che avrebbe risposto alle interrogazioni parlamentari di giugno (10 mesi fa) dopo 4 solleciti..
DELLA SETA, FERRANTE, DI GIOVAN PAOLO, RANUCCI. – Ai
Ministri dell’interno e della giustizia. – premesso che:
si apprende dalla lettura di articoli pubblicati su diversi quotidiani
che l’aumento esponenziale dell’emergenza criminalita` in provincia di Latina,
negli ultimi anni, sta destando viva preoccupazione nelle istituzioni,
nelle forze Dell’ordine, nella magistratura e tra i cittadini. Tale emergenza
e` confermata anche dalla Relazione della Direzione Nazionale Antimafia
del 2010, in cui si evidenzia per la provincia di Latina il rischio di radicamento
della mafie, in particolare mediante il controllo di attivita` commerciali
e imprenditoriali di rilievo e l’infiltrazione dei propri affiliati direttamente
nei consigli comunali. A tale proposito e` bene ricordare che la
provincia di Latina e` anche il territorio in cui si e` verificato il tristemente
noto «caso Fondi», con il conseguente allontanamento dell’exprefetto di
Latina, dottor Bruno Frattasi, che aveva denunciato l’intreccio tra imprenditoria,
criminalita` e amministrazione comunale, e dove, con epicentro il
mercato ortofrutticolo di Fondi, la camorra e Cosa Nostra hanno messo
le mani sul controllo dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli in tutto il Centro-
Sud;
il mix tra criminalita` autoctona e criminalita` organizzata alloctona,
la particolare strategia affaristica che ne deriva, come il complesso di alleanze
che spesso si evidenziano dalle indagini della magistratura, danno
origine a quella che Libera ha definito «Quinta Mafia»;
uno dei settori a maggiore rischio di infiltrazione ecomafiosa e` il
settore edile, da sempre tra quelli piu` contaminati dalla criminalita` organizzata
soprattutto di origine campana. I parchi, i laghi, le campagne e
le coste, ma anche i centri urbani pontini, sono esposti a continue speculazioni,
abusi edilizi, sfregi urbanistici. Il consumo di territorio e le lottizzazioni
spesso in deroga ai piani regolatori sono una costante che preoccupa;
in questo contesto, ad essere particolarmente esposti risultano i Comuni
all’interno del Parco nazionale del Circeo, Sabaudia e San Felice
Circeo in primis. Basti pensare che nel Parco nazionale del Circeo, stando
ai dati ufficiali presentati dall’Ente Parco, vi sarebbero, secondo proiezione
statistica, circa un milione e 500.000 metri cubi «fuorilegge». Se-
condo varie indagini della magistratura, una parte significativa di questo
business e` imputabile, direttamente o indirettamente, a esponenti della malavita
organizzata. Non a caso proprio il Parco nazionale del Circeo e` stato
oggetto di continui attacchi intimidatori volti a condizionare l’azione repressiva
nei riguardi dell’abusivismo edilizio e le scelte in favore di una
regolamentazione moderna ed ecosostenibile dell’intera area protetta;
a preoccupare e` anche il fronte delle illegalita` legate al ciclo dei
rifiuti. Basti ricordare l’inchiesta sulla gestione dei rifiuti urbani a Minturno;
o il sequestro di un terreno di quasi mille metri quadri di proprieta`
della societa` «Fondana Allevamenti» effettuato nel mese di maggio 2011
nella citta` di Pontinia, dove erano state smaltite illegalmente circa duecentosettantadue
tonnellate di fanghi provenienti da un’azienda casearia di
Marcianise, che, senza alcun trattamento specifico, erano stati accatastati
a pochi metri dal fiume Ufente; o ancora la recente inchiesta aperta dalla
Procura della Repubblica di Latina relativamente all’inquinamento in falda
determinato dalla discarica di Borgo Montello, la terza piu` grande d’Italia.
Rispetto a quest’ultma vicenda, e` fondamentale ricordare quello che accadde
il 29 marzo 1995 in provincia di Latina, quando venne ucciso il
parroco di Borgo Montello don Cesare Boschin;
oltre a questo, altri dati allarmanti vanno richiamati: le intimidazioni
subite da uomini dello Stato come ad esempio l’exquestore di Latina,
il capo della squadra mobile e due ispettori di Formia, l’ispettore di polizia
Pasquale del Nucleo di polizia giudiziaria di Fondi; e cio` che si ricava
dal rapporto Ecomafia 2011 di Legambiente, dove la provincia di Latina si
posiziona al 4º posto nazionale per infrazioni accertate e quella di Roma
al 5º. A livello regionale, l’area pontina con le sue 264 infrazioni accertate,
pesa per il 36 per cento, la provincia capitolina per il 34 per cento,
il reatino per il 12 per cento, la provincia di Frosinone e il viterbese per
l’8 per cento. Diverse sono state anche le aggressioni subite da amministrazioni
e dirigenti dei Comuni di San Felice Circeo e Sabaudia;
anche molti giornalisti nell’adempimento del loro lavoro, in provincia
di Latina, sono spesso fatti oggetto di persecuzioni, intimidazioni,
pressioni improprie sino a generare un clima di paura che li espone a continui
rischi e pericoli. E ` eloquente, a tale proposito, quanto di recente sostenuto
dall’exquestore Nicolo` D’Angelo, il quale ha affermato: «Se cediamo
qui, se il contrasto non sara` abbastanza forte, per la mafia s’aprira`
un’autostrada verso Roma»,
si chiede di conoscere:
se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno destinare maggiori
risorse umane e tecnologiche alla magistratura e alle Forze dell’ordine,
per contrastare il fenomeno del radicamento delle mafie e dei loro
interessi nel tessuto economico, sociale e politico della provincia di Latina,
anche con l’obiettivo della creazione di una Direzione distrettuale antimafia
presso il Tribunale di Latina;
se non ritengano necessario assumere iniziative di competenza per
attivare un controllo serrato da parte di organi di vigilanza e controllo sia
sul sistema degli appalti, delle concessioni e delle consulenze in tutti i Co-
muni della Provincia pontina e sulla stessa Amministrazione Provinciale,
sia sull’azione imprenditoriale condotta dalle numerose cooperative agricole
dell’agro pontino, in particolare quelle presenti nei Comuni di Formia,
Fondi, Sperlonga, Terracina, San Felice Circeo, Sabaudia e Latina
e sui titolari delle medesime;
quali azioni intendano attuare per contrastare in maniera adeguata
in particolare i fenomeni criminali legati alle cosiddette ecomafie, con riferimento
al ciclo illegale dei rifiuti, del cemento e alle agromafie;
se non intendano attivarsi per sollecitare il massimo impegno delle
Forze dell’ordine e della magistratura perche´ si faccia definitivamente luce
sull’omicidio di don Cesare Boschin.
(4-07047)
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