sabato 21 aprile 2012

Pontinia, sentenza Trasco: autogol dell'opposizione del pdl

Vicenda Trasco, autogol dell’opposizione
Giovedì 19 Aprile 2012 10:05
http://www.onirikaedizioni.it/pontinia/2131-vicenda-trasco-autogol-dellopposizione.html
di Roberto Tartaglia

Venerdì 13, tanto per tener fede alla sua fama, ha portato anche stavolta la sua sventura. E le vittime sono stati i due esponenti dell’opposizione, Torelli e Mochi. Si parla del “caso Tra.Sco.”, che ha visto condannati al risarcimento di oltre 831mila euro complessivi alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, con sentenza emessa dalla Corte Dei Conti.

E si parla della contestuale richiesta di decadenza dei suddetti amministratori, avanzata da Torelli e Mochi. Durava ormai da alcune settimane, infatti, la diatriba tra maggioranza e opposizione in merito alla presunta incompatibilità degli amministratori coinvolti nel “caso Tra.Sco.”. Il tutto era iniziato con una mozione presentata dai consiglieri di opposizione, Paolo Torelli e Giuseppe Mochi. La mozione chiedeva la decadenza del Sindaco Tombolillo oltreché del suo vice, Pedretti, di Patrizia Sperlonga, di Mantova e del consigliere d’opposizione (allora di maggioranza) Ernesto Bilotta, fino a qualche tempo fa schierato politicamente proprio con Torelli e Mochi, nonché candidato sindaco della lista. I due richiedenti, facendo seguito al mancato pagamento del dovuto da parte dei diretti interessti, s’erano appellati all’articolo 63 del Tuel (il Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) che, al comma 6, dichiara l’incompatibilità per “colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente, verso il comune o la provincia ovvero verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora” e, al comma 5, sancisce che è incompatibile anche “colui che, per fatti compiuti allorché era amministratore o impiegato, rispettivamente, del comune o della provincia ovvero di istituto o azienda da esso dipendente o vigilato, è stato, con sentenza passata in giudicato, dichiarato responsabile verso l'ente, istituto od azienda e non ha ancora estinto il debito”. La questione era diventata così spinosa che il Presidente del Consiglio Comunale, Argeo Perfili, aveva deciso di inserirla come punto all’ordine del giorno del consiglio del 13 aprile. Ma la maggioranza ha giocato bene le sue carte e ha dato vita ad un consiglio infuocato e pieno di sorprese. Nel corso della seduta, infatti, è emerso che i diretti interessati hanno già versato, lo scorso 5 aprile, quanto dovuto. Prima parte della sventura. Tutti, tranne Bilotta. Seconda parte. A questo, ed ecco la terza parte della sventura lanciata dal venerdì 13, proprio un consigliere di opposizione, Giuseppe Belli, si è lanciato contro l’iniziativa, richiamando i due colleghi che hanno avanzato la richiesta (anzi, solo Torelli, a dire il vero, poiché Mochi era assente) ad una politica vera. Proprio da Belli è partita, infatti, la richiesta del ritiro del punto all’ordine del giorno. “Pontinia necessita di risposte, non di guerre e scontri di questo tipo. È ora di dire basta!” ha asserito Belli, con applausi e ampio consenso di tutta l’aula consigliare. Ma Mochi non ci sta , non vuole far la parte di chi si dà alla fuga e chiarisce, a distanza, che non ha potuto partecipare alla seduta a causa di un impegno lavorativo preso già da alcuni mesi. E asserisce che “Tombolillo e gli altri hanno pagato perché gli è stato imposto dalla sentenza. Se non ci fosse stata, il loro ruolo sarebbe di certo decaduto”. E ne ha anche per Giuseppe Belli, dal quale, dice, si aspettava “un atteggiamento più intransigente”, asserendo che, per lui, gli unici veri strumenti per fare opposizione e controllare gli atti amministrativi sono i tribunali. Un’affermazione triste, che fa pensare ad un’opposizione senza armi, se non quelle giudiziarie. Intanto è stato accolto il ricorso in Cassazione, proposto dagli amministratori coinvolti nella vicenda e a breve si verrà a conoscenza del verdetto. Ma le domande che ci si pone in merito a questa strana vicenda sono molte. La prima: come si pensava di far passare il punto? Si credeva, forse, che in consiglio la mozione di decadenza sarebbe tata votata anche dai diretti interessati e dal resto della maggioranza? Che senso ha continuare a farsi la guerra, anziché lavorare in modo corale per il paese? Infine: dove sono i 90mila euro che Sciscione, Scirocchi, Battisti , Novelli, Verdecchia e lo stesso Mochi devono restituire per aver percepito il 100% dello stipendio da amministratori mentre svolgevano altri lavori, al contrario di quanto sancito dal Tuel? Perché non sono stati ancora restituiti ed è stato necessario mettere in mezzo gli avvocati del Comune?

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