Ho avuto spesso l'impressione di essere l'unico a Pontinia a vedere che l'imperatore è nudo o che ha la capacità di indignarsi. L'unico che non si può catalogare nel marasma senza testa, idee e progetti tipico del pd e dell'udc. Di chi va tutto bene madama la marchesa. Senza sapere perchè. Come un qualsiasi segretario del pd (nel senso che non serve nessuna conoscenza o capacità) per dire che un progetto va bene, senza dati, numeri, pareri, congruità, senza un progetto complessivo di territorio. Sul quale si può dire e fare tutto e il suo contrario. Perchè non sono contrario ideologicamente. Già quale ideologia? Perchè per giustificare la difesa della vita, della dignità, del rispetto dei diritti civili e sociali serve un'ideologia? Per non farsi investire da una macchina occorre dichiarare l'appartenenza politica o religiosa? Per difendere la salute, il lavoro e la casa? Mi sono accorto della delibera di abolizione dei vincoli sui poderi in ritardo, perchè ho visto solo quella di luglio (all'unanimità maggioranza e opposizione) di presa d'atto e non quella precedente di marzo, che era quella per la quale si potevano inviare osservazioni e richiesta di modifica, come scrive oggi La Provincia ( http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/110803latina/index.html#/26/). Per fortuna ho letto su pontiniaweb.it, il posti sui poderi e sulla difesa della memoria e della storia http://www.pontiniaweb.it/2011/05/26/come-distruggere-la-nostra-storia-istruzioni-per-luso/. Quindi mi sono rincuorato. Non sono l'unico ad avere la capacità di indignarmi. Per fortuna su facebook si è scatenata una serie di idee e proposte proprio da chi di capacità di indignarsi ne ha più di me, il Cantiere Creativo http://cantiere-creativ.blogspot.com/2011/08/la-variante-distruttrice-della-storia.html?spref=fb.Quindi sono contento di aver diffuso per primo il testo della delibera del luglio: http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/07/pontinia-eliminati-il-vincolo-sui.html. La speranza è che dalla Cultura, quella vera, si può ripartire. Quindi mi sento non solo meno solo, ma addirittura maggioranza di pensiero, visto che in tante persone, artisti, giornalisti, blog e associazioni di cui ho molta stima con molte idee stimolanti e interessanti che ringrazio di aver diffuso. Siamo in tanti e aspetto che queste idee si possano concretizzare tanto sono belle e interessanti. Di questa sciagurata delibera ne ha scritto per primo Latina Oggi http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b09fc5dc0becca/pag26sabaudia.pdf sabato 30 luglio PONTINIA, LA VARIANTE APPROVATA IN CONSIGLIO COMUNALE Poderi ex Onc, eliminato il vincolo PODERI Onc, arriva la delibera elimina vincolo. Si tratta di una variante approvata all’unanimità in consiglio comunale che di fatto permetterà di modificare gli immobili di fondazione. Un attacco alla memoria ed alla storia del territorio. Tuttavia sembra essersene accorto solo il portavoce dell’associazione Ecologia e Territorio Giorgio Libralato che dal suo blog lancia l’allarme. «Sui poderi - commenta Libralato - finora vigeva un vincolo onde evitare che fossero modificati per mantenere la storia e l'architettura. Adesso all'unanimità si approva in consiglio comunale la variante che elimina questo vincolo. Si potranno cambiare le caratteristiche. Ma non se ne è accorto nessuno?». Qualcuno se ne è accorto, visto che la variante è passata. R.A.C.
Ne ha parlato domenica 31 luglio la Provincia “eliminato il vincolo sui poderi ex onc la delibera contestata da Libralato” http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/110731latina/#/32/. Oggi ne parlano anche Il Messaggero
Mercoledì 03 Agosto 2011|
Edizione: LATINA
|Pagina 37
Critiche all’eliminazione dei vincoli d’immodificabilità sui poderi dell’ex Opera nazionale combattenti, decisa dall’amministrazione di Pontinia durante l’ultimo consiglio comunale. Le censure arrivano dai rappresentanti di Fiamma tricolore e della lista civica Liberi e forti, Gianluca Mandatori e Giuseppe Anitori, che puntano il dito contro la delibera ratificata dalla maggioranza. «Se non ci fosse stato quel divieto - spiegano Mandatori e Anitori - nessun podere sarebbe giunto a noi così come fu progettato. Toglierlo ora significa condannare quel tipo di edilizia a sicura scomparsa. Le nostre campagne, un tempo punteggiate da graziose e caratteristiche casette quadrate, verranno invase da abitazioni di foggia fantasiosa e vedremo presto i poderi trasformarsi in altrettanti disgustosi villini o chalet». Secondo i due esponenti politici questa decisione comprometterà il patrimonio storico-architettonico di Pontinia, che rientra tra le città di fondazione inaugurate nel periodo fascista: «Pontinia, che finora è stata la città nuova meglio conservata dell’Agro pontino, rischia di perdere questo vanto. Quegli appassionati di storia che volessero fare una passeggiata nelle nostre campagne, sarebbero costretti ad andarsi a cercare con il lanternino quei pochi poderi ben conservati. Ci sembra una scelta veramente dissennata che, in nome della proprietà privata, danneggia il nostro patrimonio storico e la nostra memoria collettiva».
Ch.Cap.
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E ne scrive ancora Latina Oggi “ Pontinia, diverse associazioni hanno costituito un fronte del «no» «Giù le mani dai poderi» Approvata la delibera per modificare le strutture ex Onc http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b09fc5d30befc9/pag24sabaudia.pdf
«I PODERI ONC sono in pericolo». È questo il grido di allarme lanciato da molte associazioni di Pontinia dopo la delibera comunale, passata con voto unanime lo scorso 22 luglio, che prevede l’eliminazione del vincolo per i nuclei poderali. Sulla delibera non c’è alcun riferimento all’Onc, né si fa distinzione tra i poderi già
ar ch it et to ni camente modificati e quelli che ancora non subiscono una
modifica. Secondo Giorgio Libralato, il primo a lanciare l’allarme, si tratta di una
scelta incoerente. «Proprio nel momento in cui si stanno portando avanti i progetti legati al museo di piazza Kennedy e della Torre Idrica non possiamo andare a distruggere la storia originale del nostro territorio». Alle parole di Libralato fanno eco quelle di Giuseppe Anitori, di Liberi e Forti, e del fido Gianluca Mandatori, del Movimento Sociale.
«Se non ci fosse stato quel divieto – spiegano Mandatori ed Anitori – nessun podere sarebbe giunto a noi, così come fu progettato; toglierlo ora significa condannare quel tipo di edilizia a sicura scomparsa».
Più o meno sulla stessa linea d’onda si trova Matteo Lovato, presidente del consiglio dei Giovani e Gianpaolo Danieli del Cantiere Creativo. Antonio Rossi, di Pontiniaweb, invece, spera in un finale a lieto fine: «nonostante il divieto tolto credo che l’amministrazione si debba impegnare per salvaguardare almeno un podere da poterlo trasformare in un esempio vivente e fedele alla realtà storica di Pontinia e di tutto
l’agro pontino». Un fronte unico e compatto del «no» che mai si era visto a Pontinia. Nonostante ciò i consiglieri di maggioranza, autori di questo progetto partito a marzo del 2011, con l’aiuto dei voti dell’opposizione, si sforzano nel spiegare,
con qualche lacuna, che i poderi originali, quelli non ancora modificati strutturalmente, manterranno il vincolo. Se così realmente fosse si tratterebbe
di una sanatoria che consentirebbe, a chi ha già modificato, nella struttura, nel colore e nei particolari costruttivi, di dormire sonni tranquilli. Per capire meglio la situazione, però, il comune dovrebbe rendere pubblici alcuni dati. Quanti sono i
poderi già modificati? Quante le case coloniche che perderanno il vincolo? Quanti poderi, dopo questa delibera, rimarranno con la struttura originale? Attendiamo speranzosi delle risposte che facciano chiarezza.
Riccardo A. Colabattista
Come http://www.pontiniaweb.it/2011/05/26/come-distruggere-la-nostra-storia-istruzioni-per-luso/ Come distruggere la nostra storia: istruzioni per l’uso!
giovedì, 26 maggio, 2011 08:56Ultimo aggiornamento martedì, 02 agosto, 2011 15:27Scritto da Antonio Rossi
2 commenti
Rudere casa colonica ONC - ambulatorio veterinario
Pontiniaweb è nato da quasi un lustro dalla consapevolezza di una scarsa attenzione e cultura per valorizzare e comprendere Pontinia e la natura del territorio dove sorge mortificato dall’ignoranza, la causa di tutte le intolleranze, orfano di una coscienza civica volta a migliorare la qualità della vita e migliorare il paese ed i suoi cittadini offrendo servizi e strutture di immediata utilità ed accessibilità. Un esempio per comprendere meglio il sentore che ci anima è il destino, ormai segnato, di una casa colonica risalente alla fondazione di Pontinia inghiottita nella maglia urbana di Pontinia.
Il casolare si trova a poche centinaia di metri dal municipio e dalla Chiesa ed è adiacente al campo sportivo comunale. L’incuria e l’abbandono imputabili alla proprietà hanno seriamente compromesso il manufatto che versa in uno stato di abbandono e degrado da diversi decenni e a giudicare dalle gru smontate che giacciono tutto intorno al manufatto sembra che la demolizione sia cosa certa che da un certo punto di vista è anche opportuna per riqualificare quella zona dal degrado in cui versa da moltissimi anni.
La riflessione di pontiniaweb, tuttavia, parte dalla considerazione che tale manufatto debba essere salvato e consegnato alla città in quanto restituisce la dimensione storica della vocazione rurale del territorio dove sorge Pontinia e costituisce uno dei suoi cromosomi. La casa colonica, infatti, è la ragione fondante per cui furono edificate le città ed i borghi, definiti di servizio, nell’agro pontino proprio per soddisfare le esigenze di tutte quelle famiglie che furono insediate nell’agro pontino per coltivare la terra ed allevare il bestiame nei c.d poderi dove la casa colonica costituiva, con la sua stalla annessa ed il forno, l’epicentro.
La recente ristrutturazione e riqualificazione del serbatoio idrico espressione piú caratteristica dell’architettura razionalista ed il recupero del valore di certa architettura promossa da pontiniaweb.it per comprendere ed apprezzare meglio Pontinia non puó trascurare, se non addirittura dimenticare, la casa colonica in predicato la cui acquisizione consentirebbe, nelle intenzioni di pontiniaweb, di ricreare l’originaria ambientazione della vita nella casa colonica con cimeli dell’epoca, in parte raccolti durante la campagna di acquisizione reperti per l’istituendo museo civico, mezzi agricoli d’epoca, suppellettili, arredi molti dei quali esposti nel museo di Pana delle Orme a b.go Faiti ( comune di Latina). L’operazione, secondo gli autori di Pontiniaweb.it, consentirebbe un valido ed efficace recupero della memoria storica di Pontinia per consolidare ed aumentare quella consapevolezza e coscienza civica di cui Pontinia, per la sua giovane storia e crogiuolo di tradizioni e provenienze etnografiche, drammaticamente soffre.
Una sorta di camera del tempo, dunque, ferma a 75 anni or sono che nel tempo acquisterá sempre più valore e che ricordi perchè Pontinia esiste e perchè è stata fondata con l’indubbio valore di poter osservare oggetti, arredi, suppellettili non in finte scenografie o dentro teche e vetrine di un museo ma direttamente nel luogo in cui vennero usate e vissute calandosi in una esperienza immersiva davvero coinvolgente e che costituirebbe un sicuro pregio e vanto per Pontinia, tra le prime a compiere una simile iniziativa. Il manufatto, inoltre, ha un ulteriore valore aggiunto che si evince dai resti di una scritta sull’intonaco posta sul retro del rudere in parte ancora visibile e leggibile nelle fotografie che pontiniaweb ha voluto realizzare per conservare traccia e memoria in un prospettiva di una prossima demolizione
La scritta recita: “Opera Nazionale Comba.ti” che cince l’arco superiore di una circonferenza dove è inscritta una croce rossa e sotto la didascalia “ambulatorio veterinario”. La scritta, secondo pontiniaweb.it, non è coeva alla fondazione del comune di Pontinia mancando la simbologia fascista sia dello stemma dell’Opera Nazionale Combattenti che propria del regime. Verosimilmente la destinazione d’uso di questa casa colonica ad ambulatorio veterinario è successiva alla caduta del regime fascista sebbene alcune testimonianze raccolte da pontiniaweb.it indicano che un uso sanitario di quell’edificio era consueto anche durante il deposto regime fascista. Al momento pontiniaweb non ha potuto verificare con riscontri documentali quanto indicato e pertanto ci basiamo, per il momento, sulla mera osservazione. Osservazione che restituisce, tuttavia, una sopresa. Ad un osservatore attento non potrà sfuggire che il deterioramento dell’intonaco rivela sotto la scritta sopra citata un’altra iscrizione muraria di cui sono appena leggibili alcune lettere “V..N…ERE” ovvero “VINCERE” questa si se non coeva alla fondazione di Pontinia ma sicuramente alla vigilia e durante il secondo conflitto bellico.
Pontinia – casa colonica ONC ex podere Ragazzi
Rudere casa colonica ONC – ambulatorio veterinario
Forse anche per queste ultime considerazioni almeno un tentativo di recupero andrebbe provato dagli amministratori non foss’altro per averci “solo” provato e mettersi a posto la coscienza…. non quella civica ancora lungi dall’arrivare.
Pontiniaweb intende scuotere coscienze e contribuire ad animare un dibattito su queste tematiche che deve essere finalizzato, comunque, ad un risultato e non sterile e fine a se stesso perché altrimenti inutile e noioso. Se l’idea di Pontiniaweb di un recupero conservativo per le finalità sopra descritte di una casa colonica fosse sposata con convinzione e condivisa non solo con la “nuova” amministrazione comunale ma con i cittadini ed il mondo dell’associazionismo qualche possibilità in più potrebbe esserci.
Una seconda possibilità
Pontinia - casa colonica ONC ex podere Ragazzi
Un’altro casolare, che conserva ancora il colore azzurrino originale, versa in stato di abbandono da alcuni decenni sempre lungo via Leonardo da Vinci, ovvero il tratto della migliara 48 che attraversa Pontinia, a qualche centinaia di metri da quello sopra descritto e non ci risultano, ancora, mire palazzinare sebbene quel casale con la relativa corte a breve verrà inglobato nell’espansione del quartiere che sorge a ridosso e dove si è costruito molto negli ultimi dieci anni; è solo questione di tempo quindi, abbiamo una seconda possibilità vogliamo provarci oppure immoliamo sull’altare dei palazzi spesso di scarsa qualità progettuale senza uno stile e votati quasi esclusivamente al profitto visto i prezzi che se li fanno pagare?!
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