LA SCHEDA
Pensione donne, feste soppresse e Tfr
via alla manovra, ma restano incertezze
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Ecco le 38 Province che potrebbero essere abolite
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Da Trieste a Siena addio a pezzi di Storia Liguria, Genova sola. Il Molise resta senza
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Berlusconi: "Una manovra chiesta dalla Bce aggrediti costi politica, via 50 mila poltrone"
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Bersani: "Manovra iniqua e inadeguata" Critici Udc e Fli, l'Idv: "Luci ed ombre"
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Manovra, ira di Regioni, Comuni, Province "Tagli insostenibili, abbiamo già dato"
ROMA - Nel Cdm approvazione all'unanimità delle misure anticrisi. Ecco un quadro delle misure, che Tremonti si è impegnato a chiarire meglio domattina.
AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.
A RISCHIO TREDICESIMA STATALI
I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.
TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI
Il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un'altra delle misure prevista nella bozza di decreto.
TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA
Nel provvedimento non si parla di ridurre il numero dei parlamentari e i loro privilegi (ad eccezione dei voli in classe economica per deputati e senatori, amministratori pubblici, dipendenti dello stato, componenti di enti ed organismi), ma si interviene sulle "poltrone" locali". Intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi Berlusconi ha però sostenuto che in realtà "ci sono numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto, ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni hanno ritenuto che i politici e i parlamentari avessero entrate eccessive". In particolare, ha spiegato il premier, si è intervenuti "in tutte le direzioni". "Il numero di poltrone eliminate - ha aggiunto - è importante, intorno alle 54 mila". Altra misura, stando alle indiscrezioni, sarebbe quella relativa al contributo di solidarietà. Secondo quanto riferito da fonti governative, è previsto infatti un "contributo di solidarietà" anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90 mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. Inoltre, per i dipendenti 'normali' il contributo è deducibile, mentre per gli 'onorevoli' non lo sarà. Infine, viene ridotta del 50% l'indennità per il parlamentare che ha un reddito uguale alla stessa indennità. Infine la decisione che saranno solo in classe economica i voli per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi.
PENSIONI
Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Nessuna misura, invece, contrariamente a quanto anticipato, sulle pensioni di anzianità.
SCUOLA
Il comunicato finale del governo spiega che "per far fronte alle esigenze della scuola, nell'imminenza dell'avvio del nuovo anno scolastico, su proposta dei ministri Brunetta e Tremonti, è stato inoltre approvato un decreto presidenziale che autorizza per il solo anno 2011-2012 il trattenimento in servizio di 414 dirigenti scolastici; il decreto, altresì, prende atto di quanto definito dalla programmazione triennale delle assunzioni nella scuola, autorizzando l'assunzione a tempo indeterminato di 30.300 Unità di personale docente ed educativo e di 36.000 Unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario".
STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI'
Le festività infrasettimanali "non concordatarie" verranno spostate al lunedì. "Come avviene in tutta Europa", ha confermato il ministro dell'Economia.
DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella manovra c'è anche l'estensione 'erga omnes' dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata spiegato così dal ministro Sacconi: "Le norme approvate in materia di lavoro contengono il cuore dello Statuto dei lavori in quanto attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all'organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali nel lavoro che in quanto tali sono inderogabili e universali". In concreto significa, ad esempio, che sono "efficaci nei confronti di tutto il personale" anche le norme contenuto nell'accordo firmato da Fiat per Pomigliano e Mirafiori con il no della Fiom-Cgil.
ROBIN HOOD TAX
Nella manovra c'è anche una "Robin Hood tax per il settore energetico". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi senza specificarne meglio i contenuti.
SENZA SCONTRINO RISCHIO CHIUSURA
Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. E' quanto prevede la bozza di manovra che sarà discussa nel corso del Consiglio dei ministri di stasera, nella parte relativa al cosiddetto 'spesometro', già in vigore. E' inoltre previsto l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.
GIOCHI E TABACCO
Il comunicato finale di Palazzo Chigi parla genereciamente di "misure in materia di giochi ed accise sul fumo".
CONTRIBUTO SOLIDARIETA'
Contributo di solidarietà a due vie per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi. Per i dipendenti del settore privato è previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l'addizionale scatta invece a partire dall'aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro. La misura, al momento sperimentale, ma potrebbe diventare permanente. "Un prelievo di solidarietà per i redditi un po' più elevati che allinea quanto fatto nel settore del pubblico impiego", ha chiarito Tremonti.
NIENTE MISURE SU IVA, IMMOBILI E PATRIMONI
Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l'aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.
NIENTE TAGLI A STIPENDI
Il documento non contierrebbe la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici.
RENDITE FINANZIARIE
Aumento al 20% della tassazione su tutte le rendite finanziarie, esclusi gli interessi dei titoli di stato che restano al 12,5%. Questa misura è stata confermata dal ministro Tremonti.
PRIVATIZZAZIONI
Nella manovra è stato inserito anche un meccanismo "molto efficace" per la privatizzazione dei servizi pubblici. Lo ha detto il ministro Tremonti spiegando che il sistema consentirà alle amministrazioni che procederanno alle privatizzazione di sbloccare risorse per gli investimenti. "Un meccanismo molto efficace - lo ha definito il ministro - per i servizi pubblici: se smobilizzi puoi fare investimenti".
MINISTERI
Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.
ENTI LOCALI
Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata.
PERDITE
Riduzione per le società al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.
RINNOVABILI
Torna l'ipotesi del taglio del 30% degli incentivi. Non potranno essere superiori alla media di quelli erogati negli altri Paesi d'Europa. Ma stando ad altre fonti il punto in un secondo momento sarebbe stato stralciato.
MERCATO ELETTRICO
L'ipotesi è quella della divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).
SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.
FONDI FAS
Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate.
DELEGA FISCALE
"Noi chiediamo al Parlamento la delega per la riforma assistenziale e fiscale non più sul 2012 ma sul 2011 e nel corso del 2012 pensiamo di ottenere risparmi assolutamente realizzAbili per 4 miliardi. Nel caso non fosse possibile realizzare quell'obiettivo la garanzia di salvaguardia e una corrispondente riduzione di regime di tax expenditure". Lo ha detto il ministro dell'economia, Giulio tremonti al termine del Cdm.
TABACCHI. Tra le misure varate dal Cdm per contrastare la crisi economica, "c'è un intervento di modulato aumento delle accise dei tabacchi".
ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI
Sono circa 1.500 i comuni per i quali sarà reso obbligatorio l'accorpamento, in base ai criteri previsti dalla manovra. Si tratta dei comuni sotto i 1000 abitanti.
VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI
E' prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti, ma solo dopo il prossimo censimento. I capoluoghi interessanti dal provvedimento, stando a una verifica informale, sarebbero i seguenti:
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia. Resta da capire la sorte di Aosta, provincia con meno di 300 mila abitanti ma di una regione a Statuto speciale.
(12 agosto 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/news/contenuto_manovra-20377804/?ref=HREA-1
Il governo approva la manovra
Scure su dipendenti pubblici e redditi alti Berlusconi e Tremonti rimandano a domani l'illustrazione dei dettagli. Nel mirino anche le Province più piccole, le pensioni femminili, le feste "non concordatarie". Aumento dell'Irpef per gli autonomi con reddito sopra i 55 mila euro. Tracciabilità per le transazioni oltre i 2.500 euro“54 mila poltrone politiche in meno”. Così Silvio Berlusconi, a fianco del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha esordito nella conferenza stampa di presentazione della manovra economica aggiuntiva da 45,5 miliardi di euro (20 per il 2012 e 25,54 per il 2013). Ma subito dopo ha dovuto ammettere di avere il cuore “che gronda sangue” per aver dovuto “mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Non ha neppure pronunciato la parola “tasse”, preferendo il termine più neutro “imposizioni”. Confermato il contributo di solidarietà per i redditi più alti: “Si tratta del 5% in più per i redditi oltre 90.000 euro e il 10% per i redditi oltre 150.000 euro, per due anni”, ha spiegato Berlusconi.
La manovra colpisce le Province più piccole e contempla l’accorpamento dei Comuni minori. A scomparire dovrebbero essere le Province con meno di 300 mila abitanti (ma Berlusconi e Tremonti non si sono sblinaciati sui numeri), in base al censimento in corso quest’anno, e dovrebbe diventare operativo alla scadenza di ciascuna amministrazione.
Sono previste addizionali Irpef per i redditi più alti, anche per i lavoratori autonomi, interventi sui tempi delle pensioni e su tredicesime e tfr dei dipendenti pubblici. Berlusconi e Tremonti, però, hanno rimandato la spiegazione dei dettagli a un’altra conferenza stampa domattina.
Al momento, quindi i dettagli disponibili sono quelli contenuti nella bozza di manovra circolata oggi pomeriggio, prima della riunione del Consiglio dei ministri.
Taglio della tredicesima ai dipendenti pubblici. I dipendenti delle Amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa non godranno del pagamento della tredicesima mensilità.
Tfr ritardato. La bozza di decreto prevede che il pagamento del trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici sia ritardato di due anni rispetto alla cessazione del rapporto di lavoro.
Soppressione delle province con meno di trecentomila abitanti. Potrebbe scattare dalle prossime elezioni politiche, insieme alla fusione dei Comuni sotto i mille abitanti e la riduzione dei componenti dei Consigli regionali. Secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno, intervenuto in un dibattito a Cortina d’Ampezzo, nei piani del governo le Province da tagliare sono 34, mentre i Comuni con meno di mille abitanti in Italia sono circa 1.500.
Province da abolire, l’elenco. L’Ansa ha diffuso l’elenco delle 36 province sotto i 300 mila abitanti, che pertanto dovrebbero scomparire. Tra parentesi, il colore politico dell’amministrazione. Ascoli Piceno: 214.068 abitanti (Pdl). Asti: 221.687 (Pdl). Belluno: 213.474 (Lega). Benevento: 287.874 (Pd). Biella: 185.768 (Lega). Caltanissetta: 271.729 (Mpa). Campobasso: 231.086 (Pdl). Carbonia-Iglesias: 129.840 (Pd). Crotone: 174.605 (Pdl). Enna:172.485 (Pdl). Fermo:177.914 (Sel). Gorizia:142.407 (Pd). Grosseto:228.157 (Pd). Imperia:222.648 (Pdl). Isernia:88.694 (Pdl). La Spezia:223.516 (Pd). Lodi:227.655 (Lega). Massa Carrara: 203.901 (Pd). Matera:203.726 (Pd). Medio Campidano:102.409 (Pd). Nuoro:160.677 (Pd). Ogliastra:57.965 (Pd). Olbia Tempio: 157.859 (Pdl). Oristano: 166.244 (Pdl). Pistoia: 293.061 (Pd). Prato: 249.775 (Pd). Rieti: 160.467 (Pd). Rovigo: 247.884 (Pd), Savona: 287.906 (Pdl). Siena: 272.638 (Pd). Sondrio: 183.169 (Lega). Terni: 234.665 (Pd). Trieste: 236.556 (Pd). Verbano-Cusio-Ossola: 163.247 (Pdl). Vercelli: 179.562 (Pdl). Vibo Valentia: 166.560 (Pd).
Feste spostate il lunedì. Le festività infrasettimanali “non concordatarie”, cioè non religiose, verranno spostate al lunedì (e non alla domenica come inizialmente previsto). La misura abbatte di fatto i “ponti”, per aumentare le giornate di lavoro.
Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro. La transazione andrà comunicata all’Agenzia delle entrate per le operazioni per le quali è prevista l’Iva. E’ inoltre previsto, secondo le anticipazioni dell’Ansa, l’inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.
Disincentivi per le pensioni di anzianità. Previsto l’anticipo al 2012 del requisito di 97 anni tra età anagrafica e anni di contribuzione.
Innalzamento progressivo dell’età per le pensioni di vecchiaia delle donne da 60 a 65 anni. Viene anticipato al 2015 invece che al 2020.
Riduzione dell’abbattimento delle perdite aziendali. La manovra prevede per le società una riduzione al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.
Anticipo dell’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne. La misura riguarda il settore privato; il progressivo innalzamento prenderebbe il via nel 2016.
Aumento al 20% delle imposte sulle rendite finanziarie. L’aliquota varrebbe per tutti i titoli tranne gli interessi dei titoli di Stato, che restano al 12,5%.
Estensione erga omnes dei contratti aziendali. I contratti potranno derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. La bozza di manovra contiene una norma che estende erga omnes gli effetti dell’accordo tra Confindustria e sindacati sui contratti aziendali.
Aumento della quota Irpef per gli autonomi per i redditi sopra i 55.000 euro. La misura dovrebbe essere triennale. Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli.
Anticipo di un anno le riduzioni del fondo Fas. Si tratta del Fondo governativo per le aree sottoutilizzate, i cui tagli entreranno in vigore prima del previsto.
Taglio alle energie rinnovabili. L’articolo 7 del decreto legge sulla manovra sarebbe stato stralciato. Prevedeva il taglio del 30% agli incentivi alle fonti rinnovabili e la suddivisione in tre macrozone per la fissazione del prezzo dell’elettricità. Contro la riduzione di fondi a favore degli impianti solari si era scagliato il parlamentare siciliano Gianfranco Micciché.
Nella bozza di manovra non comparirebbe l’aumento dell’Iva. Anzi l’ipotesi sarebbe stata accantonata, così come il possibile intervento sugli immobili e sui patrimoni mobiliari. Stessa sorte per la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, misura evocata nei giorni scorsi, ma al momento saltata.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/12/bozza-manovra-a-rischio-la-tredicesima-degli-statali-che-non-rispettano-obiettivi/151292/
Cade il tabù, Berlusconi: “Abbiamo dovuto mettere le mani nelle tasche degli italiani” “Non potevamo fare diversamente, abbiamo deciso di ottemperare alle richieste della Bce”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha aperto la conferenza stampa dopo l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto legge sulla manovra fiscale. Un Berlusconi quasi funereo, di fronte alla necessità di fare l’annuncio per anni negato, esorcizzato e rimandato: il suo governo imporrà più tasse.
Il premier ha confermato i saldi della manovra: 20 miliardi nel 2012 e 25,5 nel 2013, approvati all’unanimità dal consiglio dei ministri. “Il provvedimento è equilibrato – ha detto – si compone di tagli e imposizioni (guai a dire “tasse”), salvo poi finalmente ammettere: “Il nostro cuore gronda sangue nel pensare che avevamo il vanto di non avere mai messo le mani nelle tasche degli italiani, ma non potevamo fare diversamente”. Il premier ha poi ritrovato slancio ricordando l’intervento sull’ormai famigerata casta: “Sui costi della politica per la domanda dell’opinione pubblica, ci sono numerosi interventi, credo anche eccessivi rispetto a ciò che sarebbe giusto ma abbiamo seguito i desiderata dei cittadini che guardando alle loro condizioni e ritengono che i politici abbiano entrate eccessive”. In totale, ha assicurato il premier saranno tagliate “54mila poltrone della politica”, dimezzando consiglieri comunali, provinciali e regionali.
E’ toccato poi al ministro Tremonti spiegare le misure, salvo rimandare ad un successivo incontro con i giornalisti i dettagli. Il ministro dell’Economia ha spiegato che fuori dai tagli sono stati lasciati “scuola, sanità e 5xmille”. La previsione di rapporto deficit/pil passa all’1,4% per il 2012. Per Tremonti si tratta in realtà di numeri “sottostimati” per prudenza. Insomma, la manovra potrbbe fruttare anche più del previsto e i conti potrebbero essere riassestati con maggiore facilità.
Quando la parola è tornata al presidente del Consiglio, il discorso si è fatto nuovamente politico. Il premier, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha confermato che sulla manovra non ci sarà voto di fiducia, anche “perché l’opposizione ha mostrato un comportamento responsabile”. Siamo “addolorati – ha detto il Cavaliere – di avere dovuto fare questa manovra, ma siamo anche contenti di avere svolto il nostro lavoro fino in fondo. E credetemi – ha concluso – non è stato facile”.
Le Reazioni
Calma ritrovata, almeno apparentemente, nella maggioranza. Lega soddisfatta sulla manovra. Secondo quanto si apprende, i tre ministri del Carroccio sono “contenti” perché le pensioni di anzianità sono salve, non sono state toccate. Ora è tutto ok, viene fatto notare. E la quadra sarebbe stata raggiunta nel corso dei numerosi contatti tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, per ultimo in un faccia a faccia tra i due leader a palazzo Chigi che si è tenuto nel pomeriggio prima della riunione del Consiglio dei ministri. Unico motivo di irritazione degli esponenti del Carroccio, viene riferito, sarebbe stato a causa della decisione di sopprimere più province rispetto a quanto deciso in precedenza.
Di opinione diametralmente contraria l’opposizione che attacca con il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani. ”Vi indicheremo noi le cose difficili da fare, quelle che non volete fare perchè colpirebbero i vostri, quelli cioè che non pagano le tasse. Senza fare le cose difficili che voi non volete fare questo Paese non si salvera”. Il riferimento, indiretto, è alla scarsità di misure, almeno stando alle indiscrezioni, destinate al recupero dell’evisione fiscale. In particolare il passaggio sulla tracciabilità spiegato dal ministro Tremonti, che scatta solo per importi superiori ai 2500 euro.
Ancora più dure se possibile le parole di Nichi Vendola: “Un atto di guerra contro l’Italia”. Così il presidente di Sinistra Ecologia Libertà, bolla la manovra del governo Berlusconi-Tremontì. “Misure punitive per gli Enti Locali – prosegue il leader di Sel – devastante riduzione di servizi sociali e di diritti, un colpo alla civiltà del lavoro. E nessuna scelta per la crescita e lo sviluppo. Occorre – conclude Vendola – una reazione durissima”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/12/berlusconi-lo-ammette-abbiamo-dovuto-mettere-le-mani-nelle-tasche-degli-italiani/151306/
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