tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-8-aprile-2025/
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CYBERSICUREZZA, I NUMERI SENSIBILI DEI VERTICI DELLO STATO SONO ON LINE. DOPO LA RIVELAZIONE DEL FATTO VIA ALLE INDAGINI, LA PROCURA DI ROMA APRE UN FASCICOLO. La Polizia Postale ha avviato accertamenti sulla diffusione dei numeri di telefono personali dei vertici dello Stato, accessibili sul web alla modica cifra di 50 euro, come rivelato oggi dal Fatto Quotidiano. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo al momento senza indagati o ipotesi di reato. Il procedimento è coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. La scoperta dei dati fruibili dietro pagamento è stata fatta da Andrea Mavilla, esperto di informatica, che ha raccontato: “Ho segnalato tutto all’Agenzia per la Cybersicurezza, ma per loro era una bufala”. Nell’articolo si racconta come sia possibile accedere ad un numero privato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come quello della premier Giorgia Meloni o del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ora sembra che si voglia correre ai ripari: la Polizia postale ha avviato accertamenti e una valutazione sarà fatta anche dal Copasir. Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria, inviando una richiesta di informazioni a Lusha Systems, società americana che tramite la sua piattaforma online offre alle aziende informazioni per trovare o verificare, tra gli altri, indirizzi e-mail e numeri di telefono fisso e mobile. Intanto, Matteo Renzi chiede un passo indietro del responsabile del comparto: “Spero che il prefetto Frattasi, brava persona ma non adatta a guidare la Cybersicurezza, lasci subito l’incarico e al suo posto vada uno come Nicola Gratteri”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità sul buco nella sicurezza che ha permesso la diffusione dei numeri personali dei vertici dello Stato. DAZI, GLI USA CONTRO LA CINA CHE REAGISCE CON TARIFFE AL 34%: “HA COMMESSO UN GROSSO ERRORE”. PECHINO: “QUELLA AMERICANA È PREPOTENZA ECONOMICA”. L’UE: “IL BAZOOKA È ANCORA SUL TAVOLO, MA VOGLIAMO PARLARE”. Il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, ha dichiarato alla Cnbc che la Cina ha commesso un “grosso errore” e sta giocando “una mano perdente” dopo che Pechino ha annunciato tariffe di ritorsione del 34% contro Washington. Di contro, Pechino bolla la strategia americana voluta da Donald Trump come “un tipico atto di unilateralismo, protezionismo e di prepotenza economica”. Queste le parole del premier cinese Li Qiang. Per quanto riguarda la risposta dell’Unione, sembra ci sia ancora spazio per contrattare: “Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo, ma speriamo di non doverlo usare, agli Usa diciamo che vogliamo parlare”. Così si è espresso un portavoce della Commissione Europea a proposito dello strumento di anti coercizione economica, che darebbe all’Ue un ventaglio più ampio e rapido di misure di risposta ai dazi di Donald Trump. Al momento le moto Harley-Davidson e i capi di abbigliamento Levi’s figurano nella lista di contro-dazi fino al 25% che l’Europa metterà in campo in tre fasi per rispondere a quelli su acciaio e alluminio imposti da Washington in marzo. Le date sono quelle del 15 aprile, 16 maggio e l’1 dicembre. A seguito del voto dei Ventisette, Bruxelles notificherà entro il 15 aprile la decisione al Consiglio per gli scambi di merci dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto). Sul giornale di domani leggerete le ultime novità sulla guerra dei dazi tra gli Usa e il resto del mondo. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, ZELENSKY: “CATTURATI CINESI CHE COMBATTEVANO PER MOSCA”. ACCORDO SULLE TERRE RARE, l’11 UNA DELEGAZIONE DI KIEV A WASHINGTON. La tregua promessa dal presidente americano Trump appare ancora lontana. Nel frattempo, il conflitto resta cruento. Oggi il presidente ucraino Zelensky ha comunicato la cattura di “due cittadini cinesi che combattevano nell’esercito russo nella regione di Donetsk”, aggiungendo che “abbiamo informazioni secondo cui nelle unità dell’occupante ci sono significativamente più di due cittadini cinesi. Ho incaricato il ministro degli Affari Esteri di contattare immediatamente Pechino e di scoprire come la Cina intende rispondere a questa situazione”. Sul campo, Zelensky annuncia un ingresso nella regione russa di Belgorod, mentre in quella del Kursk i russi riconquistano terreno cercando di spingere gli ucraini dentro il loro confine. Resta aperta la questione della cessione delle terre rare ucraine agli Stati Uniti. Una delegazione sarà l’11 e il 12 aprile a Washington per discutere l’accordo, bloccato da settimane. L’anticipazione è di Bloomberg. Si tratta di negoziati tecnici e Kiev ha anche nominato uno studio legale internazionale per fornire consulenza sui negoziati. Sul Fatto di domani troverete un approfondimento sul conflitto nell’Est e sulle posizioni dei partiti italiani, con la Lega che dice ancora no al piano Rearm Europe. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Milano, archiviata inchiesta su La Russa Jr. per violenza sessuale, resta la denuncia per revenge porn. Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, Ignazio, non dovrà rispondere di violenza sessuale, ma di reveng porn. La Procura ritiene che il 19 maggio 2023, Leonardo abbia inviato all’amico Tommaso Gilardoni, che “era ospite presso la sua abitazione”, tramite whatsapp, “un video a contenuto sessualmente esplicito, destinato a rimanere privato”, che ritraeva un rapporto con una ragazza di 22 anni, senza il suo consenso. La stessa ragazza ha denunciato per violenza Leonardo La Russa, ma su questo la Procura ha chiesto l’archiviazione; i magistrati, tuttavia, hanno rimarcato “il comportamento dei due indagati“ che ritengono connotato “da una profonda superficialità e volgarità nella modalità di concepire e trattare una ragazza”. Omicidio Cecchettin, le motivazioni: “Turetta non accettava l’autonomia di Giulia” ma “75 coltellate non sono segno di crudeltà”. Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo senza attenuanti generiche per “l’efferatezza dell’azione, della risolutezza del gesto compiuto e degli abietti motivi di arcaica sopraffazione che tale gesto hanno generato: motivi vili e spregevoli, dettati da intolleranza per la libertà di autodeterminazione della giovane donna, di cui l’imputato non accettava l’autonomia delle anche più banali scelte di vita”. Lo scrive la Corte d’Assise di Venezia nella motivazione della sentenza, pronunciata il 3 dicembre scorso nei confronti dell’assassino di Giulia Cecchettin. Tuttavia, per i giudici aver inferto 75 coltellate non sarebbe stato “un modo per crudelmente infierire o per fare scempio della vittima”, ma “conseguenza della inesperienza e della inabilità” di Turetta. Immigrazione illegale dal 2021 di 3.000 persone, per un guadagno di 30 milioni di dollari: arrestati 15 egiziani. Una rete criminale che operava tra l’Egitto, la Turchia e la Grecia, ha favorito l’ingresso clandestino in Italia di almeno 3.000 persone, a partire dal 2021 ad oggi, con introiti di almeno 30 milioni di dollari. L’inchiesta è stata curata dalla Procura distrettuale antimafia di Catania con l’operazione El Rais; 15 gli arresti, si tratta di egiziani accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di migranti e del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso, con l’aggravante della transnazionalità. |
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