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Il libroIl posto dell’uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umanoFeltrinelli, pagine 256, euro 12 Di Salvatore Natoli La natura è madre benignissima, ma anche matrigna. Lo diceva già Leopardi. Ecco perché fin dall’inizio gli esseri umani si sono preoccupati di proteggersi da essa, allo scopo di rendere la propria esistenza sulla terra sempre più sicura. Ma una incontrollata manipolazione della natura ha introdotto, a cominciare dall’età industriale, delle controfinalità: ripercussioni in parte impreviste – gli sconvolgimenti climatici e le catastrofi naturali sempre più frequenti, le conseguenti migrazioni, gli squilibri economici, fino alla recente pandemia – ma che mettono nuovamente a rischio l’esistenza della specie umana. A fronte dell’halt posto dalla natura è indispensabile trovare un nuovo equilibrio: più radicalmente, ridefinire il nostro posto nel mondo. Divenire e mantenersi soggetti, titolari delle nostre decisioni, non è un’opzione, ma è una necessità. Non è la natura che ha bisogno d’essere difesa – durerà ben oltre di noi –; in questione è, piuttosto, la nostra condotta morale, quel che facciamo perché la terra resti ancora una dimora abitabile per gli uomini. Salvatore Natoli è professore di Filosofia teoretica. Tra le sue opere ricordiamo Il buon uso del mondo (Mondadori, 2010), L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Laterza, 2010), Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (Feltrinelli, 2010), I comandamenti. Non ti farai idolo né immagine (con Pierangelo Sequeri; il Mulino, 2011) e Nietzsche e il teatro della filosofia (Feltrinelli, 2011). |
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