il fatto quotidiano 27 giugno 2018
SLITTA la vendita dell’Ilva. Il ministro
del Lavoro e dello Sviluppo economico
Luigi Di Maio ha deciso di prendere tempo nella
procedura di cessione del siderurgico in amministrazione
straordinaria. In teoria doveva
passare il primo luglio ad ArcelorMittal, il colosso
che ha vinto la gara a marzo 2017 ma che
non ha ancora trovato l’accordo con i sindacati
(pretende 4mila esuberi). Le scadenze, ora, si
spostano a settembre. Di Maio l’ha presentata
come una scelta dei tre commissari governativi:
"Mi compiaccio della responsabilità espressa
e prendo atto della loro volontà di avvalersi
della proroga siglata nel contratto che
porta al 15 settembre 2018 ogni scadenza senza
ulteriori costi per lo Stato”, ha spiegato in
una nota. "Come ministro - si legge - sto valutando
ogni possibile impatto legato alle decisioni
che dovrò prendere. Impatto in termini
ambientali, sociali, economici e occupazionali.
Stiamo esaminando le oltre 23mila pagine che
ci sono state consegnate”.“Abbia il coraggio di
dire: ho chiesto di rinviare per approfondire il
dossier. Il che ci costerà 60/70 milioni di euro”,
attacca l’ex ministro Carlo Calenda riferendosi
ai 30 milioni che Ilva perde al mese. Il gruppo ha
liquidità sufficiente per arrivare all’autunno.
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