Un clan bosniaco riciclava in maniera illecita i rifiuti pericolosi affidatigli dalle ditte italiane del quadrante est di Roma (e non solo). Il risultato finale più evidente erano le colonne di fumo nero che si elevavano dal campo rom di via di Salone a inquinare l’aria dei quartieri Ponte di Nona, Case Rosse e La Rustica. Quello meno visibile, la quantità imprecisata di liquidi sversati nei terreni circostanti e di materiale tossico sotterrato nelle vicinanze del campo, mett...
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Il lavoro della Polizia Locale ha permesso di mettere in fila vari e ripetuti episodi come l’avvio degli incendi all’interno del campo – a volte anche a opera di bambini – l’andirivieni di furgoni che caricavano e scaricavano materiale ferroso e chimico da smaltire e gli accordi più o meno taciti fra i rom e le ditte che si scambiavano materiale. Addirittura, a disposizione del clan c’era un vero e proprio parco macchine
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