Vitelli dopati, consumatori ingannati - del 26 aprile 2015
Sabrina Giannini
Senza due inchieste della magistratura di Cuneo oggi le carni dopate di migliaia di vitelli sarebbero finiti sulle tavole. E bastato corrompere un veterinario della Asl e due grandi allevatori italiani di vitelli avrebbero potuto fare i loro sporchi affari sulla pelle degli ignari consumatori. Eppure tutti, dai grossisti ai macellatori, sapevano dell’utilizzo delle siringhe agli anabolizzanti. Ma per scoperchiare il sistema è stata necessaria un’indagine degna dell’antimafia... Domenica 21.40 Rai3 http://www.report.rai.it/dl/Report/Page-8200206a-0877-46c1-ab57-c774db2c6d38.html?refresh_ce
Senza due inchieste della magistratura di Cuneo oggi le carni dopate di migliaia di vitelli sarebbero finiti sulle tavole. E bastato corrompere un veterinario della Asl e due grandi allevatori italiani di vitelli avrebbero potuto fare i loro sporchi affari sulla pelle degli ignari consumatori. Eppure tutti, dai grossisti ai macellatori, sapevano dell’utilizzo delle siringhe agli anabolizzanti. Ma per scoperchiare il sistema è stata necessaria un’indagine degna dell’antimafia, con intercettazioni e pedinamenti, e questo perché i controlli non avevano rilevato nessuna anomalia. I nostri ministri negli anni hanno decantato un sistema di controllo efficace che però efficace non è. E gli allevatori ne sono ben consapevoli visto che alcuni di loro sanno come aggirarlo, e anche i nostri ministri. Gli unici che non lo devono sapere sono i consumatori, che anzi, vanno rassicurati, perché se fossero informati di come funziona effettivamente la filiera, non comprerebbero più. Report racconta cosa si nasconde dentro quelle stalle: dall’uso sistematico dei farmaci (lecito), all’incapacità del sistema di controllo, europeo e quindi italiano, a scovare i trattamenti illeciti. Dall’inchiesta emerge anche come la politica europea ha consentito negli anni di aggiungere di tutto al latte artificiale. Alla fine viene il sospetto che tutti chiudano gli occhi per agevolare l’industria dell’allevamento intensivo.
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RUBRICA “NUTRIRE IL PIANETA”
Con l’inaugurazione di EXPO2015, Report dedicherà una parte della trasmissione alla sicurezza alimentare. Sei approfondimenti sull’etichettatura, o sui falsi slogan del Made in Italy o quello “del cibo italiano migliore”, utilizzati spesso a vantaggio di coloro che invece stanno distruggendo le eccellenze e le tipicità di interi settori agroalimentari. Stiamo parlando degli stessi grandi gruppi dell’agrobusiness ai quali i nostri politici hanno offerto le vetrine dell’EXPO solo perché si fregiano del terzo brand più famoso al mondo, quello del Made in Italy appunto. La palla ormai è in mano soltanto a noi consumatori, che scegliendo, possiamo salvare le vere eccellenze e la nostra biodiversità, e originare e alimentare un sistema virtuoso che possa “nutrire il pianeta” nel rispetto anche degli animali e delle risorse. Però dobbiamo sapere ciò che spesso ci viene volutamente e sapientemente occultato.
Con l’inaugurazione di EXPO2015, Report dedicherà una parte della trasmissione alla sicurezza alimentare. Sei approfondimenti sull’etichettatura, o sui falsi slogan del Made in Italy o quello “del cibo italiano migliore”, utilizzati spesso a vantaggio di coloro che invece stanno distruggendo le eccellenze e le tipicità di interi settori agroalimentari. Stiamo parlando degli stessi grandi gruppi dell’agrobusiness ai quali i nostri politici hanno offerto le vetrine dell’EXPO solo perché si fregiano del terzo brand più famoso al mondo, quello del Made in Italy appunto. La palla ormai è in mano soltanto a noi consumatori, che scegliendo, possiamo salvare le vere eccellenze e la nostra biodiversità, e originare e alimentare un sistema virtuoso che possa “nutrire il pianeta” nel rispetto anche degli animali e delle risorse. Però dobbiamo sapere ciò che spesso ci viene volutamente e sapientemente occultato.
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