Allo stesso modo, in caso di mancato intervento chiaro a tutela della salute pubblica e del bene comune, i cittadini avrebbero capito che una mancata risposta equivaleva ad un'ammissione.
Se risposte sono arrivate sono tutte contro i cittadini considerate le ulteriori prove, mancata bonifica certificata il 12 gennaio 2015, la relazione del CTU, i rinvii a giudizio.
Oggi si apprende che dopo il consiglio comunale di marzo sulla questione rifiuti e nucleare che impegnava il consiglio comunale entro metà aprile a dare risposte chiare ed esplicite (caso mai gli amministratori fossero stati folgorati sulla via di Damasco) il consiglio comunale sembra non ci sarà.
I cittadini continuano a pensare che se non ci saranno consigli, determine, delibere, decisioni vuol dire che forse è già stato tutto deciso, come farebbero pensare gli articoli.
Cioè che la Pisana avrebbe imposto di scaricare a Borgo Montello e in provincia di Latina tutta la monnezza del Lazio, compresa Roma e la sua metropoli, con l'approvazione, evidentemente di chi rappresenta la maggioranza in consiglio regionale (pd, sel, legambiente) compresi esponenti pontini del pd che più volte si sono spesi per gli impianti al Montello.
Anche le mancate risposte alle richieste di conoscere l'iter sulla variante di delocalizzazione e risarcimento ai riconosciuti danni dei cittadini, al mancato ricorso del comune di Latina contro la delibera AIA di Ecoambiente farebbero capire che il comune di Latina con la sua maggioranza reale o presunta ha già deciso per l'ennesima servitù che condizionerà pesantemente la salute e il territorio con un danno ancora peggiore del disastro ambientale già in atto e certificato.
E, come avrete notato, anche del deposito nazionale delle scorie che diventa sempre più probabile a Borgo Sabotino, nessuno parla più maggioranza o opposizione che sia...
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