Ennesimo scontro tra baleniere giapponesi e gruppi ambientalisti nell'Oceano Antartico. L'organizzazione ecologista Sea Shepherd, le cui navi sono impegnate come in ogni estate australe a ostacolare la caccia "scientifica" alle balene della flotta giapponese, ha denunciato un nuovo attacco in piena violazione del diritto internazionale. Peter Hammarstedt, comandante della nave di protesta Bob Barker, ha fatto sapere che, nella notte di domenica, due navi arpionatrici giapponesi hanno tentato di disabilitare la sua imbarcazione cercando di incagliare le eliche e il timone con cavi di acciaio. Sempre secondo il comandante, le navi hanno anche incrociato per 15 volte a breve distanza davanti alla prua della Bob Barker, violando i Regolamenti internazionali per prevenire collisioni in mare.
"L'assalto è stato un tentativo di impedire alla nostra nave di bloccare lo scivolo della nave mattatoio Nisshin Maru e ostacolare il carico delle balene uccise". L'equipaggio delle baleniere ha inoltre lanciato blocchi di ghiaccio agli attivisti nelle scialuppe e usato potenti fari per comprometterne la vista. Il gruppo aggiunge tuttavia che ora la Bob Barker è vicina alle arpionatrici Yushin Maru e Yushin Maru 3, che non possono continuare la caccia.
E' la seconda volta questo mese che il gruppo attivista denuncia attacchi dalle baleniere. Tre settimane fa la Nisshin Maru era riuscita a dileguarsi dopo un scontro in cui le navi arpionatrici avevano disteso cavi davanti alle navi di protesta e una terza nave ha urtato la Bob Barker. Gli attivisti a bordo di scialuppe erano riusciti a ritirare i cavi ma hanno perso contatto con la Nisshin Maru, che ha continuato a cacciare nonostante il maltempo. La flotta nipponica tenta di raggiungere la sua quota di 935 balene dal rostro e 50 balene azzurre.
Da Tokyo, però, l'organizzazione incaricata della caccia 'scientifica', l'Istituto di ricerca sui cetacei, respinge le accuse di attacchi a navi di protesta, e afferma che la flotta ha il diritto di difendersi da "estremisti che operano fuori dalla legge e sono ben attrezzati".
"L'assalto è stato un tentativo di impedire alla nostra nave di bloccare lo scivolo della nave mattatoio Nisshin Maru e ostacolare il carico delle balene uccise". L'equipaggio delle baleniere ha inoltre lanciato blocchi di ghiaccio agli attivisti nelle scialuppe e usato potenti fari per comprometterne la vista. Il gruppo aggiunge tuttavia che ora la Bob Barker è vicina alle arpionatrici Yushin Maru e Yushin Maru 3, che non possono continuare la caccia.
E' la seconda volta questo mese che il gruppo attivista denuncia attacchi dalle baleniere. Tre settimane fa la Nisshin Maru era riuscita a dileguarsi dopo un scontro in cui le navi arpionatrici avevano disteso cavi davanti alle navi di protesta e una terza nave ha urtato la Bob Barker. Gli attivisti a bordo di scialuppe erano riusciti a ritirare i cavi ma hanno perso contatto con la Nisshin Maru, che ha continuato a cacciare nonostante il maltempo. La flotta nipponica tenta di raggiungere la sua quota di 935 balene dal rostro e 50 balene azzurre.
Da Tokyo, però, l'organizzazione incaricata della caccia 'scientifica', l'Istituto di ricerca sui cetacei, respinge le accuse di attacchi a navi di protesta, e afferma che la flotta ha il diritto di difendersi da "estremisti che operano fuori dalla legge e sono ben attrezzati".
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