Giappone riprende la caccia alla balene, sfidando le critiche a livello mondiale e sostenendo la finalità scientifica dell'operazione: cinque baleniere sono infatti rientrate dopo una spedizione nell'Oceano Antartico nella quale sono stati uccisi 333 esemplari. Ne danno notizia media giapponesi e internazionali.
Le baleniere, partite lo scorso novembre, sono rientrate senza aver dovuto affrontare alcuna protesta da parte dei gruppi animalisti in difesa delle balene.
Il Giappo...
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Giappone riprende la caccia alla balene, sfidando le critiche a livello mondiale e sostenendo la finalità scientifica dell'operazione: cinque baleniere sono infatti rientrate dopo una spedizione nell'Oceano Antartico nella quale sono stati uccisi 333 esemplari. Ne danno notizia media giapponesi e internazionali.
Le baleniere, partite lo scorso novembre, sono rientrate senza aver dovuto affrontare alcuna protesta da parte dei gruppi animalisti in difesa delle balene.
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Giappone riprende la caccia alla balene, sfidando le critiche a livello mondiale e sostenendo la finalità scientifica dell'operazione: cinque baleniere sono infatti rientrate dopo una spedizione nell'Oceano Antartico nella quale sono stati uccisi 333 esemplari. Ne danno notizia media giapponesi e internazionali.
Le baleniere, partite lo scorso novembre, sono rientrate senza aver dovuto affrontare alcuna protesta da parte dei gruppi animalisti in difesa delle balene.
Il Giappone è tra i firmatari della Moratoria alla caccia alle balene promossa dalla Commissione internazionale sulla caccia alle balene (Iwr), tuttavia, sottolineano i media internazionali, "sfrutta una scappatoia che permette la caccia alle balene per ragioni scientifiche". Tokyo afferma infatti che l'uccisione dei cetacei è necessaria per una più approfondita conoscenza del comportamento e della biologia dei cetacei.
Il Giappone ha già ricevuto una diffida nel 2014 dalla Corte di giustizia dell'Aja, secondo la quale la "caccia scientifica" non è altro che un pretesto per scopi commerciali.
Le baleniere, partite lo scorso novembre, sono rientrate senza aver dovuto affrontare alcuna protesta da parte dei gruppi animalisti in difesa delle balene.
Il Giappone è tra i firmatari della Moratoria alla caccia alle balene promossa dalla Commissione internazionale sulla caccia alle balene (Iwr), tuttavia, sottolineano i media internazionali, "sfrutta una scappatoia che permette la caccia alle balene per ragioni scientifiche". Tokyo afferma infatti che l'uccisione dei cetacei è necessaria per una più approfondita conoscenza del comportamento e della biologia dei cetacei.
Il Giappone ha già ricevuto una diffida nel 2014 dalla Corte di giustizia dell'Aja, secondo la quale la "caccia scientifica" non è altro che un pretesto per scopi commerciali.
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