BRUXELLES - Inserire nella legislazione Ue sugli inquinanti atmosferici un valore limite giornaliero per il particolato fine, o Pm 2,5. E' quanto chiede alla Commissione Ue l'eurodeputato Piernicola Pedicini (M5S) con un'interrogazione urgente. Nelle disposizioni comunitarie, infatti, è previsto un limite annuale per il Pm2,5, ma non uno giornaliero.
L'eurodeputato chiede di inserire un limite giornaliero e di abbassare quello annuale ai livelli consigliati dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Le politiche antinquinamento europee e nazionali non sono sufficienti per salvaguardare la salute umana e l'ambiente", dichiara Pedicini in un comunicato. "Il Pm 2,5 è il primo killer mondiale tra gli inquinanti - fa notare Pedicini - Secondo i dati dell'Oms ogni anno uccide sei milioni di persone in tutto il mondo, 400.000 solo in Europa". "L'Italia - conclude l'europarlamentare - ha violato in modo cronico la direttiva Ue sulla qualità dell'aria, superando per 12 anni di fila i limiti giornalieri applicabili alle concentrazioni di Pm10 in 30 zone e i limiti annuali di queste concentrazioni in 9 zone. Il probabile deferimento alla Corte di giustizia Ue deve essere un incentivo a fare di più per prendere provvedimenti seri e coraggiosi in difesa della salute dei cittadini".
L'eurodeputato chiede di inserire un limite giornaliero e di abbassare quello annuale ai livelli consigliati dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Le politiche antinquinamento europee e nazionali non sono sufficienti per salvaguardare la salute umana e l'ambiente", dichiara Pedicini in un comunicato. "Il Pm 2,5 è il primo killer mondiale tra gli inquinanti - fa notare Pedicini - Secondo i dati dell'Oms ogni anno uccide sei milioni di persone in tutto il mondo, 400.000 solo in Europa". "L'Italia - conclude l'europarlamentare - ha violato in modo cronico la direttiva Ue sulla qualità dell'aria, superando per 12 anni di fila i limiti giornalieri applicabili alle concentrazioni di Pm10 in 30 zone e i limiti annuali di queste concentrazioni in 9 zone. Il probabile deferimento alla Corte di giustizia Ue deve essere un incentivo a fare di più per prendere provvedimenti seri e coraggiosi in difesa della salute dei cittadini".
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