il fatto quotidiano 27 aprile 2018
DOPO TRE GIORNI di trattativa fiume,
sempre a rischio rottura, ieri i sindacati
hanno deciso di sospendere il confronto
e avviare assemblee informative nelle fabbriche
Ilva, decidendo la mobilitazione. A far traboccare
il vaso è stato, secondo i sindacati, il
passo indietro di ArcelorMittal (controllante
di Am Investco, le newco candidata ad acquisire
l’Ilva) sui livelli occupazionali. "Il confronto
- affermano i sindacati in una nota congiunta
siglata anche dall’Unione dei sindacati di base
(Usb) - ha di fatto messo a nudo la volontà di
Am InvestCO di non volersi smuovere da
quanto previsto dal contratto di aggiudicazione
del 5 giugno. Mittal ha pertanto confermato
la proposta occupazionale iniziale, ovvero al di
sotto dei 10 mila lavoratori impiegati fino
all’attuazione del piano industriale per tornare
successivamente alla casella iniziale di
8.480". Questo numero ha spinto i sindacati a
sospendere la trattativa. Decisione che anche
il viceministro Teresa Bellanova ha condiviso
constatando che fosse necessaria "una pausa
di riflessione". La Bellanova, in uno dei momenti
più tesi della trattativa, avrebbe detto ai
rappresentanti di AmInvestco che "il confronto
non si porta avanti con le provocazioni".
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