Qualche anno fa ero stato contattato anche da una persona
che sarebbe un esponente di una delle tante associazioni ambientaliste, per
presentare osservazione all’impianto a biogas in corso di costruzione. Le
osservazioni sono state poi recepite da questa associazione che adesso
partecipa alla commissione ambiente del comune di Anzio. Nel corso dell’ultima
commissione ambiente del 27.4, che doveva servire a consegnare i documenti
richiesti per gli adempimenti della stessa commissione, allo scopo di riesaminare
l’iter burocratico di approvazione dell’impianto. Ovviamente tranne qualche
documento, il meno importante e significativo, quelli che avrebbero potuto
evidenziare carenze o inosservanze non erano disponibili per i componenti della
commissione. Le carenze o le inosservanze in base agli adempimenti richiesti
potrebbero portare a richieste di intervento e di integrazioni e chiarimenti
che potrebbero rallentare le attività di cantiere. Il rappresentante di questa associazione si è opposto ad eventuali interventi contrari alle attività in
corso di realizzazione dell’impianto a biogas. Ovviamente i rappresentanti di UPA hanno dissentito da questo ambientalista chiedendo il rispetto delle norme. I consiglieri comunali,
componenti la commissione, hanno fatto notare a questo “ambientalista” che l’eventuale
ipotesi di inosservanza dagli adempimenti, nella loro qualità di pubblici
ufficiali, deve essere prontamente segnalata alle autorità competenti. In caso
contrario si potrebbe ravvisare l’omissione in atti di ufficio. Coincidenza
vuole che i documenti richiesti e relativi adempimenti, anche se come obbligo
di legge, non vengono indicati nel cartello di cantiere. Anche questa,
ovviamente, è una banale dimenticanza sfuggita pure agli “ambientalisti” e alle
relative “associazioni ambientaliste” che, in teoria, per scopi associativi,
dovrebbero contribuire a migliorare l’ambiente e ridurre l’inquinamento.
Anziché appoggiare o non contrastare impianti inutili (non c’è bisogno di altra
energia o di altro gas lo dicono gestori e Ministero) che, secondo il
presidente del GSE in commissione contro le ecomafie sono irregolari per il
64%, dovrebbero, in base agli scopi associativi chiedere la tutela della salute
pubblica…
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