sabato 24 giugno 2017

A Sabaudia manca la spiaggia per i disabili, ma il giudice non decide Sono quattro mesi che il Tribunale deve dare la sua risposta, è stato chiesto al Comune di attrezzarne una apposita. La delusione: «Ormai neanche per quest’estate si farà in tempo

di Michele Marangon Sì agli animali in spiaggia, per i disabili si aspetta il Tribunale. Il lido«pet friendly» riapre i battenti dal 1 luglio per la gioia degli amici a quattro zampe e relativi padroni. La «Sabau beach» è munita di ombrelloni, sedie, ciotole, palline e acqua potabile per consentire una giornata di sole anche a chi non si separa mai da Fido e non vuole lasciarlo in altre mani. Una buona pratica che si scontra, però, con un evidente paradosso: mentre nella vicina San Felice è consolidata la cura per i disabili (il Centro Ferie Salvatore è il più chiaro esempio di spiaggia accessibile) a Sabaudia sarà invece un giudice a costringere il Comune a prestare attenzione ai diversamente abili. Via libera ai cani, mentre chi ha difficoltà a deambulare è costretto a sognare il mare guardandolo dalla sommità della strada.

Il caso di Fabrizio
E’ il caso del 46enne Fabrizio Ghiro, che da oltre vent’anni non entra in uno stabilimento balneare, costretto ad accompagnare moglie e figli senza poter trascorrere una giornata al mare con loro. Figuriamoci fare il bagno. Ma Fabrizio non si è perso d’animo: per anni ha tentato con le buone di convincere il Comune ad allestire un lido accessibile. Dopo promesse e rimpalli, sostenuto dall’associazione radicale Luca Coscioni, Fabrizio ha fatto causa al Municipio sostenendo la condotta discriminatoria dell’amministrazione verso le persone con disabilità. «Tre anni di udienze e perizie - dice l’avvocato Alessandro Gerardi - che hanno dimostrato la totale inaccessibilità delle spiagge di Sabaudia per i portatori di handicap.
L’attesa della sentenza
Nonostante il 19 febbraio 2017 il giudice abbia annunciato che il procedimento potesse andare a sentenza, a distanza di quattro mesi è tutto fermo. Ci aspettavano una decisione nell’arco di due settimane: qualora arrivasse, credo che l’amministrazione non farà comunque in tempo ad ottemperare. Sarà un’altra estate vietata ai disabili». L’amministrazione si difende sostenendo che la duna è sotto vincolo ambientale. Anzi, ci sarebbero due lidi accessibili. «Il Comune risponde in maniera assurda: noi non chiediamo una semplice passerella, ma servizi accessibili, una struttura da rimuovere a fine stagione, la possibilità per un disabile di entrare in acqua. Questo - dice l’avvocato- significa togliere le barriere». La stessa associazione ha portato alla sbarra Atac e Comune di Roma per le disfunzioni di Subaugusta e per l’inaccessibilità delle fermate metro Spagna e Flaminio. Il Campidoglio non si è neanche difeso, si prevede una sentenza a favore per metà luglio. Al tribunale di Latina qualcuno, invece, si fa attendereù
di Michele Marangon 24 giugno 2017 | 07:30
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