venerdì 5 maggio 2017

Un patto per salvare le Bocche di Bonifacio Alleanza a 360 gradi contro inquinamento nata a Porto Cervo

Un patto per salvare le Bocche di Bonifacio, uno dei tratti di mare ambientalmente più delicati del mondo attraverso il quale transitano ogni anno oltre 3.500 navi potenzialmente a rischio inquinamento. L'idea di una alleanza fra mondo imprenditoriale e protezione dell'ambiente arriva dalla terza edizione del "Forum del lusso possibile", svoltosi a Porto Cervo.

L'incontro potrebbe rivelarsi determinante perché ha visto come protagonisti il Comando generale delle Capitanerie di Porto, rappresentata dal comandante generale Vincenzo Melone, e la Federazione dei Piloti dei porti. L'intenzione è di giungere al più presto a una normativa che renda progressivamente obbligatorio l'imbarco di un pilota sulle navi che transitano nello stretto con un ruolo degli agenti marittimi anche come garanti e rappresentanti delle navi che, per transitare nelle Bocche, dovrebbero non solo utilizzare il servizio di pilotaggio, ma anche fornire garanzie di copertura assicurativa nei casi eventuali di inquinamento.

Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, ha sottolineato le grandi aspettative per un intervento del segretario generale dell'International Maritime Organization (Imo), Kitack Lim, che nella recente visita in Italia ha manifestato la necessità di rendere obbligatorio il pilotaggio. Melone, invitando la Regione Sardegna a farsi parte attiva per un'area che è l'unica Pssa (area iper sensibile) del Mediterraneo, ha confermato l'intenzione di realizzare un patto a tre con Federagenti e Fedepiloti. Un tavolo di confronto che dovrebbe trovare nei piloti di Olbia, guidati da Francesco Bandiera, un aiuto operativo sul campo. (ANSA).
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