Molto interessante la visita alla centrale nucleare di Borgo
Sabotino Latina nell’iniziativa Open gate avviata da Sogin: l'obiettivo è far conoscere le modalità e le
tecnologie adottate nei lavori per il loro decommissioning e nella gestione dei
rifiuti radioattivi. (scrive la stessa Sogin). Durante la visita vengono
fornite le informazioni, le foto, i video, gli spaccati assonometrici per
comprendere come è stata costruita la centrale, come produceva energia, le
tecnologie utilizzate e le varie fasi di smantellamento. E’ possibile visitare
il deposito temporaneo di scorie nucleari che, secondo le informazioni assunte
ieri, dovrebbe funzionare fino al 2040. Un anno durante la trasmissione “La
radio ne parla” un rappresentante di Sogin ipotizzava che per la costruzione
del deposito unico nazionale ci sarebbero voluti circa una trentina d’anni e
quindi i cittadini di Borgo Sabotino dovrebbero convivere con le scorie nucleari
per diversi decenni. Sempre che il deposito unico nazionale si faccia e sempre
che non venga scelto Borgo Sabotino. “Qui
a Latina, nel prossimo anno, verranno smantellati i sei generatori di vapore, i
boiler verranno tagliati in varie parti. Lo smantellamento della centrale
avverrà in due fasi, brownfield e greenfield, “ma per arrivare alla seconda
fase abbiamo bisogno del deposito unico nazionale– precisa Rivieccio- senza
quello non possiamo concludere lo smantellamento”, che potrebbe invece essere
concluso nel giro di 7-10 anni. E’ un punto, questo, atteso da oltre
trent’anni. “Come Sogin abbiamo terminato lo studio delle aree idonee- commenta
Luca Desiata, ad Sogin- siamo in attesa delle autorità competenti per
completare l’iter” . La sicurezza e’ comunque garantita, “a Latina e’ tutto
fermo dal 1986- precisa l’ad- il 95% del materiale radioattivo e’ stato gia’
allontanato. Più che un impianto nucleare, questo, sembra un museo archeologico
industriale. L’Italia fu il primo Paese del G7 ad uscire dal nucleare- conclude
Desiata- anche per questo siamo all’avanguardia nello smantellamento”.
(Federico Sorrentino http://www.dire.it/06-05-2017/119799-open-gate-sogin-negli-impianti-nucleari-attesa-del-deposito-unico-foto/).
Tornando alle cose non dette è interessante aver saputo che, tramite i
diversi piezometri, la Sogin conosce benissimo la falda. Strano invece che il
17 marzo 2016, nella conferenza unificata, tutti gli intervenuti avessero
affermato che non si poteva intervenire per proteggere la falda inquinata dal
cloruro di vinile proprio perché non si conosceva il percorso della falda. Non
lo conoscevano allora e lo hanno scoperto dopo? E’ stato presentato il piano d’intervento
che l’ArpaLazio esigeva in tempi brevi (il 17.3.16) e di cui non si è mai avuta
notizia? Ovviamente il percorso interno non prevedeva l’accesso al Cirene (che
non ha mai prodotto energia), alle aree dove ci sarebbero (o ci sono state) le
3 trincee (discariche di materiale che sarebbero precedenti alla gestione
Sogin). Allo stesso modo i criteri di individuazione del deposito unico di
scorie nucleare sarebbe stato inviato dalla Sogin ai Ministeri (MISE e MATTM) e
alle regioni ma sarebbero segreti. Intanto l’Italia è sotto procedura di
infrazione. Ovviamente una piccola percentuale di scorie nucleari è ancora
presente nel sito così come ancora non è definito il progetto di abbassamento
del reattore nucleare. Ovviamente la Sogin attua norme di comportamento e di
sicurezza ridondanti rispetto al necessario e non paragonabili a quelle dell’industria
convenzionale. Di informazione, di condivisione con i cittadini sulle scelte
del prossimo sito nucleare unico di scorie non se ne parla, ma nemmeno su cosa
succede (o è successo) nelle falde limitrofe… Forse avremo l’informazione a
cose fatte e decise quando i cittadini dovranno solo accettare le scelte
imposte dall’alto. Però volendo essere fiduciosi nell’operato di Sogin questo
di ieri e di oggi dell’apertura controllata (giustamente) al pubblico è un
passo importante. Saluto il personale Sogin che mi segue con interesse, come
faccio io con loro
le foto del deposito temporaneo della Sogin sono tratte da http://www.sogin.it/it/sala-stampa/foto-gallery/centrale-di-latina.html
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