Ormai non basta arrivare all'estate piena per declinare parola emergenza per la sanità locale. La frequenza di urgenze che vanno a gravare sul pronto soccorso a cui fanno da contraltare la carenza di personale e il problema della turnazioni e delle ferie sono problematiche diventate un evergreen e che gravano ciclicamente anche su reparti che viaggiano su livelli di efficienza. Ora alle porte bussa una criticità annunciata perché per tutto giugno sono stati messi in ferie obbligatoriamente un centinaio di persone tra medici e infermieri che hanno il contratto in scadenza. Tra questi ci sono almeno sette infermieri che afferiscono alla sala operatoria, ambito che funziona da tempo con il contagocce a causa della carenza di anestesisti e di personale infermieristico.
Si opera poco
La disponibilità delle sedute operatorie resta un nervo scoperto del Goretti e genera un effetto a catena da inferno dantesco: non si opera - non si dimette - non si ricovera. La sala operatoria diventa il tappo di questo circolo vizioso con gli interventi in elezione (quelli programmati) fermi da più di un anno, e con la gestione delle urgenze e dei traumi in alcuni reparti spalmata solo su due sedute operatorie di mezza giornata a settimana. Una situazione che non permette di decongestionare la mole dei ricoveri e che blocca anche il pronto soccorso con pazienti da ricoverare ed operare legati a lunghe attese o a "parcheggi" in barella, come è accaduto anche la scorsa settimana.
Un circuito chiuso
Carenza di medici, più critica in reparti come Ortopedia (passata da 12 medici a sette nonostante l'h24, lo stesso numero dell'ospedale di Terracina che fa l'h12), Neurochirurgia e Chirurgia vascolare, a causa di pensionamenti non rimpiazzati o di trasferimenti che non sono stati reintegrati, un quadro in cui possono complicare le cose anche le semplici assenze per malattia e in cui il personale in servizio anela le ferie che vengono bloccate per le difficoltà della gestione. Una boccata d'ossigeno doveva arrivare dal bando della mobilità per reparti come ortopedia, anestesia, pediatria, ma in questa direzione si procede a rilento.