giovedì 13 aprile 2017

La sentenza storica contro i pesticidi da far leggere al contadino sotto casa

l vostro vicino irrora continuamente i campi con pesticidi che, alla fine, contaminano anche il vostro piccolo orticello? Ecco una sentenza importante che dovreste leggere.

Riuscire a vivere senza pesticidi può diventare una vera e propria impresa, soprattutto se accanto al vostro orto ci sono vicini che, invece, fanno uso di prodotti fitosanitari. Lo sa bene Aboca, leader nel settore della farmaceutica naturale, che a dicembre del 2015 aveva minacciato di andar via dalla Toscana a causa dei troppi pesticidi, adoperati sulle coltivazioni limitrofe di tabacco, che contaminavano anche i suoi campi.
La vicenda allora si è risolta grazie all’intervento della Regione Toscana con cui Aboca ha trovato un’intesa per la realizzazione di una cabina di regia per l’agricoltura di qualità. Certo, in quel caso l’interesse a tutelare le coltivazioni di un’azienda con un fatturato annuo di 120 milioni di euro era grande.

Si potrebbe dire la stessa cosa anche dei piccoli agricoltori?

A tal proposito esiste una sentenza molto chiara, risalente al 26 agosto 2014, che crea un precedente molto importante al fine di tutelare la salute dei cittadini e i raccolti di chi ha fatto dell’agricoltura biologica la propria scelta di vita.
Per la prima volta, un giudice, riconoscendo l’applicabilità dell’art. 844 del codice civile, ha dichiarato l’intollerabilità delle immissioni di sostanze tossiche nel fondo del vicino, ordinando a un viticoltore di Quarrata (PT) di trattare il proprio vigneto con accorgimenti che riducessero gli impatti derivanti dall’uso di fitosanitari.
Il problema era nato quando un cittadino di Quarrata (PT), proprietario di un campo confinante, aveva accusato il proprietario di un vigneto confinante di averlo danneggiato per la quantità di diserbanti e/o pesticidi che si depositavano nei suoi terreni, diffondendosi anche all’interno della propria abitazione.

Una cosa che lo aveva portato a interrompere la coltivazione dell’orto e a chiudersi dentro, sigillando le finestre. Il contadino si è quindi rivolto al Tribunale di Pistoia per accertare l’intollerabilità delle immissioni di sostanze nocive (pesticidi, diserbanti, insetticidi, ecc) provenienti dal terreno adibito a vigna e per chiedere:

  • di individuare la conseguente responsabilità del proprietario del vigneto;
  • il risarcimento dei danni dovuti alla compromissione delle proprie abitudini di vita;
  • di ordinare l’immediata cessazione delle immissioni dovute all’effetto deriva mediante inibizione all’uso dell’atomizzatore in una zona, cosiddetta cuscinetto, di almeno 50 metri dal confine.
Dopo i dovuti accertamenti tecnici, il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), ha stabilito che i trattamenti antiparassitari eseguiti dal viticoltore avevano effettivamente provocato l’immissione delle sostanze nella proprietà confinante, ma ha anche dimostrato che diverse modalità di irrorazione dei fitosanitari potevano rendere praticamente irrilevante la loro deriva.

Il giudice ha quindi deciso:

  • di dichiarare, ex art. 844 del codice civile, l’intollerabilità delle immissioni di sostanze tossiche nel fondo del vicino e di ordinare al viticoltore l’esecuzione dei trattamenti antiparassitari con modalità che ne riducano gli impatti;
  • di rigettare la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale in quanto tale fattispecie non rientrava nei casi tassativamente previsti dalla legge;
  • di condannare il produttore vinicolo al pagamento delle spese processuali e di consulenza tecnica d’ufficio.
Il giudice non ha tuttavia accolto la richiesta di vietare l’uso dei fitofarmaci in una zona cuscinetto indicata dal richiedente in almeno 50 metri dal confine.
Su quest’ultimo punto, però, esiste un pronunciamento del TAR di Trento che, in materia di distanza, con sentenza del 14/1/2012, ha respinto in parte il ricorso di un gruppo di coltivatori di mele del Comune di Malosco (TN), applicando il principio di precauzione e confermando la legittimazione del comune a stabilire limiti di distanza di nebulizzazione dalle abitazioni, in quel caso fissato in 50 metri. https://www.ambientebio.it/ambiente/ecoreati/la-sentenza-storica-contro-i-pesticidi-da-far-leggere-al-contadino-sotto-casa/

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