domenica 30 aprile 2017

PETROLCHIMICO Disastro ambientale, l’altro fascicolo di Cassino “Voleva pagare il perito di Gela per aiutare ‘mamma’ Eni” Imprenditore imputato di intralcio alla giustizia nell’inchiesta sulla raffineria siciliana

di Andrea Palladino
Il dirigente Eni
Dai tabulati il sospetto
di un incontro con Ricci
ma il vicepresidente è
stato archiviato e nega
L’indagine sui manager torna indietro
VENTIDUE INDAGATI, centinaia di parti offese,
nella maggior parte contadini della zona di Gela
(Caltanissetta). L’inchiesta sulla Raffineria dell’Eni
è una delle principali in Italia per disastro
ambientale. Un fascicolo che qualche giorno fa ha
subito un brusco arresto, con il rinvio degli atti alla
Procura di Gela. Dopo moltissime udienze gli
avvocati dei manager dell’Eni hanno sollevato la
nullità della richiesta di rinvio a giudizio per
disastro ambientale, perché molti imputati non
avevano ricevuto l’avviso di fine indagini
IL PROCEDIMENTO deve così tornare indietro e
individuare correttamente le eventuali
responsabilità per le ipotizzate contaminazioni
atmosferiche, del suolo e del sottosuolo, con un
conseguente grave inquinamento delle falde
acquifere della zona. La richiesta di rinvio a
giudizio era stata firmata dal procuratore di Gela
Lucia Lotti, tornata nei mesi come procuratore
aggiunto a Roma dove aveva lavorato per diversi
anni occupandosi tra l’altro delle mafie nel Lazio

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