giovedì 20 aprile 2017

Il cambiamento climatico ''ruba'' un fiume in Canada

L'arretramento di un ghiacciaio ha cambiato il corso dello Slims River. "Nessuno, a nostra conoscenza, ha visto un fenomeno del genere apparire nel corso della nostra vita", ha commentato Dan Shugar, il coordinatore dello studio pubblicato su Nature Geoscience di ANTONIO CIANCIULLO Il cambiamento climatico sta cambiando la geografia, alterando le mappe che si sono andate delineando nei millenni. Alle volte il salto è talmente brusco che emerge da un anno all’altro. Eventi di portata geologica si consumano in una manciata di mesi. E' successo nello Yukon, in Canada, dove un intero fiume è sparito, come documentano due fotografie che sono state scattate dal satellite Sentinel 2 dell’Agenzia spaziale europea e inserite in una ricerca dell'università Washington Tacoma pubblicata nei giorni scorsi su Nature Geoscience.
La prima immagine è del 4 ottobre 2015 e mostra l’andamento dello Slims River: un percorso noto da secoli che indirizza verso il mare di Bering le acque di fusione del ghiacciaio Kaskawulsh. Il 4 ottobre del 2016 lo scenario risulta radicalmente cambiato. Il ghiacciaio, che è indietreggiato di quasi due chilometri nel corso dell’ultimo secolo, non è più in grado di alimentare lo Slim River. Il vecchio percorso si è asciugato e il fiume ne ha scelto un altro: ora viaggia verso il Kaskawulsh River, per gettarsi, a Sud, nel Golfo di Alaska.
Per spiegare quello che è accaduto i ricercatori hanno usato un termine efficace: pirateria, il furto di un fiume. "I geologi sono abituati a vedere emergere dai dati geologici la pirateria dei fiumi, cioè la cattura di un corso d’acqua da parte di un altro che può essere causata da uno spostamento della crosta terrestre, da una frana o da un fenomeno erosivo. Ma nessuno, a nostra conoscenza, ha visto un fenomeno del genere apparire nel corso della nostra vita" ha commentato Dan Shugar, il coordinatore dello studio, spiegando che la ritirata del ghiaccio ha scavato un canyon di 30 metri che ha cambiato la direzione del flusso delle acque di fusione.

La segnalazione dell'università di Washington Tacoma arriva pochi giorni dopo l'allarme permafrost lanciato sulla rivista Nature Climate Change da un team di ricercatori inglesi, svedesi e norvegesi. Se la temperatura globale aumentasse di 2°C rispetto all’era preindustriale – avvertono gli studiosi - si scongelerebbero 6,6 milioni di chilometri quadrati, pari a oltre il 40% di permafrost, il suolo ghiacciato che contiene grandi quantità di metano, un potente gas serra. Se l'accordo sul clima di Parigi (che prevede di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi) non venisse rispettato, il danno sarebbe molto maggiore e il global warming verrebbe fortemente accelerato.  http://www.repubblica.it/ambiente/2017/04/18/news/il_cambiamento_climatico_ruba_un_fiume_in_canada-163265386/?ref=RHPF-VA-I0-C6-P5-S1.6-T1

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