martedì 4 aprile 2017

“Dalla Chiesa, il mandante fu il deputato Cosentino”

IL CASO Palermo 1982 Il procuratore generale Roberto Scarpinato racconta all’Antimafia le accuse al piduista andreottiano per l’omicidio del prefetto
I VERBALI DEL MAFIOSO COLLABORANTE © RIPRODUZIONE RISERVATA È stato il medico pentito Pennino a svelare le presunte responsabilità dell’es p o ne nte Dc nell’agguato di 35 anni fa LA SENTENZA CONTRO GLI ESECUTORI I giudici scrissero di “amp i e zone d’o m b ra” e di “interessi , al l’interno delle istituzioni, al l’eliminazione del generale” Sappiamo di progetti di attentati contro magistrati, orditi da Messina Denaro, ma riconducibili a entità superiori alla mafia
GIANNI BARBACETTO E STEFANIA LIMITI arla lentamente, il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, davanti ai parlamentari della Commissione antimafia. È stato chiamato in audizione, come altri “e s p e rt i ”, per raccontare i rapporti tra mafia e massoneria. Una storia lunga e complessa di due poteri che si sono, di volta in volta, fronteggiati, confrontati, alleati. E intrecciati con il potere politico. A un certo punto della sua audizione, parlando dell’o m i c idio del prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, il procuratore generale scandisce le parole: “L’ordine di eliminare Dalla Chiesa arrivò a Palermo da Roma. Da

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