giovedì 20 aprile 2017

A Torino in mostra ‘La macchina estrattiva’. Ma furia di scavare cosa rimarrà?

In questi giorni  a Torino è in corso una mostra allestita in quello splendido ambiente che è il Parco di arte vivente (Pav) che vale la pena di andare a vedere. S’intitola La macchina estrattiva ed è un evento multimediale che ci accompagna all’interno della “fase estrattiva”, come viene definita da alcuni. Cosa s’intende con “fase estrattiva”? S’intende il capitalismo più brutale che estrae dalla natura, ma anche dall’uomo stesso tutte le possibili risorse, incurante delle conseguenze che ne possano derivare.
In particolare, la mostra analizza le conseguenze climatiche con un bell’allestimento (La tempesta perfetta) dell’artista Piero Gilardi che mima un tornado sulla persona che sale sopra un tapis roulant. Un evento climatico estremo sempre più frequente. Il tema dei mutamenti climatici viene ripreso dal documentario del 2013 della regista svizzera Ursula Biemann Deep Weather che contrappone il disastro ambientale causato dall’estrazione delle sabbie bituminose dell’Alberta, con relativa lesione del diritto alla vita degli indigeni nativi canadesi, alla ciclopica opera di contenimento del livello delle acque da parte delle popolazioni del Bangladesh. Il messaggio è chiaro: tutto è interconnesso sulla madre Terra. E ricorda il titolo della famosa conferenza del 1972 tenuta da Edward Lorenz“Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” di  | 20 aprile 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/20/a-torino-in-mostra-la-macchina-estrattiva-ma-furia-di-scavare-cosa-rimarra/3531486/

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