venerdì 27 gennaio 2017

Lazio, traffico di rifiuti per 26 mln: sequestrati 10 impianti, 31 indagati

I carabinieri della forestale hanno scoperto un traffico illecito di rifiuti, che ha portato al sequestro, stamani, di dieci impianti per il trattamento della spazzatura e una discarica per rifiuti non pericolosi.
Tutte le strutture sequestrate si trovano nel Lazio e l'inchiesta vede indagate 31 persone per reati che vanno da quelli ambientali alla truffa aggravata e frode in pubbliche forniture, per un giro d'affari stimato di 26 milioni di euro. Nell'ambito dell'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, sono state eseguite una serie di perquisizioni nei confronti di aziende e laboratori di analisi: gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di un traffico illecito che coinvolgeva aziende che smaltivano rifiuti ritenuti pericolosi presso una discarica comune nonché l'esistenza di una truffa aggravata e frode in pubbliche forniture per il mancato trattamento dei cosiddetti rsu (rifiuti solidi urbani). Due i filoni d'indagine: con la prima si ipotizza che 10 aziende di trattamento rifiuti, conferissero alla discarica finita sotto sequestro, situata nella provincia di Frosinone, ingenti quantità di rifiuti pericolosi declassificati come non pericolosi. Tale 'declassificazione' dei rifiuti ha consentito alle società di smaltire ingenti quantità degli stessi presso la discarica, non abilitata alla gestione di rifiuti pericolosi, con un conseguente enorme profitto derivante dalla differenza dei costi di smaltimento previsti. Le aziende venivano coperte dai responsabili dei laboratori di analisi, che stilavano rapporti di prova non esaustivi sui materiali trattati. Un secondo filone d'indagine riguarda il recupero dei rifiuti solidi urbani da parte della società pubblica SAF SPA, alla quale vengono conferiti tutti i rifiuti provenienti dai comuni della provincia di Frosinone. Le verifiche hanno evidenziato uno scarso e inefficace trattamento dei rifiuti, sia indifferenziati che differenziati. Proprio lo scarso trattamento determinava una maggiore quantità di rifiuti conferiti alla discarica (con conseguenti maggiori costi di smaltimento da parte della società pubblica). In riferimento alla produzione di compost, i consulenti nominati dalla procura di Roma ritengono che la SAF abbia recuperato una parte insignificante dei rifiuti organici provenienti dai comuni della provincia di Frosinone, che invece hanno pagato un corrispettivo alla SAF proprio affinchè tali rifiuti venissero recuperati. Con la conseguenza che si ipotizzano i reati di truffa aggravata e frode in pubbliche forniture a danno dei Comuni interessati. Il profitto conseguito dalle società attraverso le presunte attività illecite ammonta a più di 26 milioni di euro, ed è stato oggetto di sequestro con i decreti in corso di esecuzione. Le società sequestrate sono state affidate ad amministratori giudiziari, che le gestiranno assicurando che il ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani non si interrompa. L'operazione è stata portata avanti dai carabinieri forestale di Frosinone, Latina e Roma, con il Noe di Roma.
(LaPresse) http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3470-lazio,-traffico-di-rifiuti-per-26-mln-sequestrati-10-impianti,-31-indagati.html

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