lunedì 16 gennaio 2017

il trasporto pubblico nel Lazio: Truccavano manutenzione degli autobus Cotral, un arresto e 50 indagati. Il Gip: “Irregolarità erano la norma”

Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso, i reati contestati a vario titolo. La manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti. Il giudice: "Condotta reiterata e spudorata" Per anni, almeno dal 2008, hanno fatto risultare gli autobus perfettamente funzionanti, ma in realtà la manutenzione non veniva mai effettuata e i mezzi circolavano senza gli standard di sicurezza o subivano continui guasti. Ha portato a un arresto e 50 indagati l’operazione della Guardia di Finanza su una mega frode a danni della società che gestisce il trasporto regionale del Lazio. Sotto accusa tra imprenditori e dipendenti del Cotral. Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso, i reati contestati a vario titolo.
Agli arresti domiciliari è finito il titolare di una società affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus, Mauro Valentini, che in una intercettazione, quando le verifiche delle Fiamme Gialle erano in corso, aveva detto: “Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti! Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti!”. L’indagine, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Roma, è durata due anni ed ha fatto emergere una “reiterata e spudorata” condotta delle società appaltatrici che, con la complicità dei dipendenti del Cotral, hanno certificato la manutenzione, incassando somme per prestazioni mai eseguite. Le omissioni e irregolarità erano la “norma“, secondo il giudice per le indagini preliminari di Roma Massimo Battistini, anzi da controlli eseguiti anche se su un campione è emerso che le ispezioni condotte “hanno accertato violazioni ed omissioni praticamente nel 100% dei casi“. Le ditte, secondo la procura di Roma, potevano contare anche sulla complicità di alcuni dipendenti infedeli. Ed è così che “hanno negli anni accresciuto la propria potenzialità economica con la reiterazione di condotte truffaldine e il potere di condizionamento delle scelte dei dipendenti e dei vertici dell’azienda regionale dei trasporti. Circostanze, queste,
che hanno inciso pesantemente sulla quantità e qualità del servizio reso da Cotral agli ignari utenti e che spiegano il perenne disservizio e lo stato di consolidato dissesto finanziario dell’azienda di pubblico trasporto….”.
Le indagini sono partite  dopo la denuncia presentata dai vertici del Cotral, allarmati dai continui guasti agli autobus che provocavano continui disservizi e disagi ai cittadini del Lazio. La stessa azienda aveva anche avviato un’ispezione interna al termine della quale erano emerse diverse criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici. Problemi che sono stati segnalati e hanno dato il via all’indagine della Guardia di Finanza.
In particolare i finanzieri hanno scoperto che la manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti. Inoltre, qualora era l’azienda stessa a fornire il pezzo da cambiare, questo veniva preso dalle ditte incaricate della manutenzione e rivenduto, mentre sull’autobus veniva montato un pezzo usato o ripulito. Il tutto, ovviamente, con la complicità dei dipendenti del Cotral.
La mancata manutenzione riguardava anche pezzi importanti del bus, come il sistema frenante e le parti meccaniche principali. Ma non solo: un controllo su circa 1.400 mezzi, praticamente la quasi totalità dei bus Cotral, ha fatto inoltre emergere che anche i cronotachigrafi digitali non venivano revisionati dall’impresa che aveva vinto l’appalto, che però forniva la necessaria certificazione. Dall’analisi dei sistemi di geolocalizzazione è infatti emerso che nelle date in cui veniva attestata la revisione, i mezzi era in realtà regolarmente in servizio. I finanzieri hanno così sequestrato all’azienda disponibilità finanziarie per circa 91mila euro, l’importo che il Cotral ha pagato per la taratura dei cronotrachigrafi.
“Il sistema Cotral di certo trova le sue fondamenta in procedure operative complesse e farraginose, spesso disattese (talvolta anche per contingenze inconciliabili con la necessità di garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico) e su un sistema di controlli interni lacunoso o, meglio, praticamente inesistente – si legge ancora nell’ordinanza – Il quadro investigativo, però, dimostra che tali assunti non solo non costituiscono un esimente alle condotte illecite poste in essere ma ne costituiscono il fertile humus, volutamente costruito e strutturato, da cui tutti gli indagati hanno illecitamente attinto linfa vitale per i propri illeciti interessi a detrimento di quelli della società pubblica, che da lungo tempo rappresenta l’insostituibile fonte di indebiti profitti”. di  | 16 gennaio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/16/truccavano-manutenzione-degli-autobus-cotral-un-arresto-e-50-indagati-il-gip-irregolarita-erano-la-norma/3319060/

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