mercoledì 17 dicembre 2014

Latina palazzo Key, il pm tira le somme Requisitoria del magistrato, poi parola alle difese. Il 13 gennaio la sentenza

Ultimo atto del processo relativo alla vendita del grattacielo di Largo Don Bosco
RISVOLTI
GLI INCASTRI
DI UNA SERIE
DI SOCIETA’
HANNO PORTATO
ALLA FINE
IN LUSSEMBURGO
E’ai titoli di coda il processo
per la vendita del grattacielo
Key. Ieri mattina il pubblico
ministero Luigia Spinelli ha tirato
le somme con la sua requisitoria e
ha chiesto le condanne per tutti gli
imputati. Nel pomeriggio invece il
collegio difensivo ha puntato, nel
corso di una lunga arringa, all’as -
soluzione. Per la sentenza ci vorrà
il nuovo anno e il 13 gennaio con
le eventuali repliche e la camera di
consiglio del Collegio Penale del
Tribunale di Latina, composto dai
giudici Lucia Aielli, Cecilia Cavaceppi
e Luigi Giannantonio.
Le accuse contestate a vario titolo
nei confronti degli imputati sono
quelle di sottrazione di beni
sottoposti a sequestro, evasione
fiscale e frode processuale per dei
fatti avvenuti nel luglio del 2007
quando il magistrato inquirente
aveva aperto un’indagine condotta
dalla Guardia di Finanza che aveva
come oggetto la sospetta vend
ta del grattacielo di Largo Don
Bosco.
Ieri mattina dopo aver ricostruito
una complessa e laboriosa inchiesta,
anche di natura cartacea, il
pubblico ministero ha chiesto due
anni
e sei mesi di reclusione per
Paolo Fontenova, due anni di reclusione
per Roberto Fontenova e
poi Francesco Silipo e Carla Angelini,
un anno e dieci mesi per
Paolino Coccato, un anno per Vincenzo
Cosentino; stessa richiesta
anche per Giandomenico Brienza,
Lucio Noviello e Riccardo Silvi,
sei mesi invece per Alessia Iannaci.
Dopo che anche le parti civili,
rappresentate dall’avvocato Adele
Morelli, si sono associate alla richiesta
del pm è stato il turno del
collegio difensivo composto dagli
avvocati Luca Giudetti, Francesco
Vasaturo, Domenico Oropallo e
Paolo Silipo che hanno cercato di
mettere all’angolo le accuse chiedendo
alla fine per tutti l’assolu -
zione.
Nel corso delle ultime udienze
erano stati sentiti diversi testimoni
la cui deposizione ha riguardato il
valore dell’immobile, venduto ad
un prezzo impensabile, più basso
rispetto al suo reale valore. L’in -
chiesta sul Key aveva portato al
sequestro del grattacielo da parte
del gip del Tribunale di Latina
Tiziana Coccoluto nel giugno del
2008, mentre il rinvio a giudizio
del gup risale al febbraio del 2011.
A dare il via all’apertura di un
fascicolo era stata la denuncia di
un socio che aveva sostenuto una
vendita ad un prezzo irrisorio del
Key, per l’accusa l’affare era andato
in porto in attesa di un cambio
di destinazione d’uso che avrebbe
moltiplicato il valore dell’immo -
bile grazie ad un complesso sistemi
di società tra cui una con la sede
in Lussemburgo. Sul banco degli
imputati ci sono i soci della società
Key che ha venduto il grattacielo
alla Falco Immobiliare, una società
costituita da una casalinga e un
pensionato di Casal di Principe.
Dopo appena sei mesi la Falco
trasferì le quote ad una società del
Lussemburgo e proprio questo
percorso è stato ricostruito dal pm.
Ora l’ultima parola spetta al Tribunale.
A.B.
IL QUOTIDIANO - Mercoledì 17 Dicembre 2014

Latina 9

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