LE
PAROLE
«MA
I PROCESSI
SI
FACCIANO
NELLE
AULE
DI
GIUSTIZIA
NON
QUI
IN
REGIONE LAZIO»
DI
TONJ ORTOLEVA
Il
caso delle spese «pazze
»
del gruppo regionale
Pd
è finito ieri al
centro
del Consiglio regionale
del
Lazio che stava
discutendo
di Bilancio. Il
consigliere
di opposizione
Pino
Cangemi ha sollevato
la
questione, ottenendo la
risposta
del presidente Nicola
Zingaretti.
Il quale ha
sostanzialmente
confermato
il
fatto di esser stato
lui
in prima persona a non
aver
voluto la conferma
dei
consiglieri regionali
della
legislatura Polverini
(quelli
oggi al centro
dell’inchiesta
della Procura
di
Rieti per l’uso disinvolto
dei
fondi assegnati al
gruppo
regionale). Zingaretti
ha
parlato di un «evidente
problema
politico
emerso
già allora».
In
apertura di seduta, prima
ancora
di affrontare i nodi
relativi
al bilancio e alla fiè
nanziaria
regionale, il Consiglio
ha
affrontato lo scandalo
delle
spese pazze del gruppo
Pd
tra il 2010 e il 2012.
Citando
gli articoli di giornale
fiè
stato
Giuseppe Cangemi del
Nuovo
centrodestra a porre la
questione.
All’epoca consigliere
di
maggioranza, Cangemi
ha
ricordato come «noi
ci
siamo dimessi per nulla,
con
un solo consigliere di
quella
maggioranza coinvolto
nello
scandalo. Qui invece sta
venendo
giù tutto. Ricordo il
fiume
di sputi che lanciati per
aria,
sono ricaduti tutti quanti
su
quel Pd, Presidente Zingaretti,
che
lei aveva detto che
non
candidava qui. Quelli sono
stati
tutti eletti al Senato,
protagonisti,
le cronache dicono,
di
fatti molto gravi e
spiacevoli.
Noi su questo non
abbiamo
mai detto nulla, per
cultura
o per stile, ma io
ricordo
quei mascalzoni che
venivano
coi cartelli in Aula,
dicendo
a noi “ladri, dimettet
ev
i ”. Qualcuno, adesso, dovrebbe
vergognarsi».
Netta la
replica
del presidente Nicola
Zingaretti:
«Rispetto all’in -
chiesta
aperta, in queste ore,
ed
alle notizie che escono sui
giornali,
ribadisco che quando
due
anni fa posi l’esigenza
di
un rinnovamento dei Gruppi
consiliari,
lo feci a viso
aperto
e utilizzando anche
l’argomento,
a mio parere, di
una
necessità di rinnovamento,
per
la presenza (lo dissi già
allora,
due anni fa) comunque
di
responsabilità politiche del
Gruppo.
La cosa peraltro, che
è
agli atti dei giornali, lo
stesso
ex Capogruppo Montino
la
ammise. Se ora, oltre a
quelle
responsabilità politiche,
quindi
non fu un rinnovamento
casuale,
si aggiungono
anche
delle responsabilità di
carattere
giudiziario, è giusto
che
la giustizia faccia il suo
corso
e che i processi si facciano
nelle
aule di giustizia,
anche
perché credo che nessuno
voglia
che si facciano
dentro
le aule politiche. La
storia
dirà se oltre alle responsabilità
politiche,
che io per
primo
segnalai rispetto alla
vita
di quel Consiglio, ci sia
qualcos’altro.
In uno Stato di
diritto
è giusto che si vada
avanti
con il diritto degli imputati
a
difendersi e di coloro
che
individuano dei reati a
fare
di tutto per portare avanti
il
processo».
IL
QUOTIDIANO - Martedì 30 Dicembre 2014
4
Latina
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