“DECRETO
SALVA-AZIENDA? CI PREOCCUPA”
di
Sandra
Amurri
Oggi
il governo
presenterà
quello
che sarà
il
settimo
decreto
‘salva Ilva’. Dalle
indiscrezioni
di stampa
non
possiamo che essere
preoccupati”.
Esordisce
così
in conferenza stampa
Angelo
Bonelli, portavoce
dei
Verdi, il solo politico a
cui
sembra stare a cuore il
dramma
del disastro ambientale
di
Taranto. A
Matteo
Renzi –che ieri ha
dichiarato:
“L'unione europea
non
può impedirci
di
salvare i bambini di Taranto”
–
risponde: “Con
tutto
il rispetto per il premier
non
è la Ue che ha
attentato
alla vita dei
bambini
ma lo Stato italiano
attraverso
pratiche
corruttive
e speculative
come
dimostra l'inchiesta
Ambiente
Svenduto. Il
gip,
infatti, sta decidendo
il
rinvio a giudizio di politici
e
funzionari pubblici”.
Mostra
i dati ufficiali
del
danno sanitario “queste
sono
le nostre slide fatte
in
casa” ironizza “Una
volta
applicate le prescrizioni
ambientali
12.500
persone
resterebbero a rischio
cancro,
se venissero
applicate
male o non applicate
salirebbero
a 25
mila.
Lo studio Sentieri
dell'Istituto
Superiore di
Sanità
dice che non c'è famiglia
nel
quartiere Tamburi
che
non pianga un
suo
caro. A Taranto esiste
un
incremento della mortalità
infantile
del 21 per
cento
per tumori, il 4,51
tra
la popolazione adulta.
È
un bollettino di guerra.
Per
non parlare della situazione
ambientale
che
impedisce
il pascolo fino a
20
km dall'Ilva e a tutte le
attività
commerciali e
agricole
chiuse. Come si
può
pensare di ridurre da
1,8
a un miliardo di euro il
valore
delle prescrizioni?”.
O
che “la società
venga
divisa in bad
e
new
company
:
nella prima le attività,
gli
investimenti,
nella
seconda le controversie
giudiziarie,
i debiti
e
i risarcimenti, cioè i dolori
per
le vite perdute di
chi
chiede giustizia? Una
vergogna.
Renzi deve inserire
il
fondamentale
principio
etico: chi inquina
paga.
Il danno ambientale,
8
miliardi di euro, cifra
sequestrata
a Riva e
dissequestrata
dalla Cassazione,
deve
servire per il
risanamento
ambientale”.
La
proposta: “Avviare
un
processo di riconversione
industriale
come è
avvenuto
a Bilbao che accrescerebbe
i
livelli occupazionali,
garantirebbe
il
recupero
delle bellezze architettoniche
e
ambientali.
Le
risorse ci sono, i fondi
europei,
basta saperli
spendere”.
24
DICEMBRE 2 01 4 11
il
E
C ONO M I A Fatto
Quotidiano
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