venerdì 20 giugno 2014

Via la bomba ambientale da Acerra. Sentenza del Tribunale

A cura di Pasquale Napolitano

Via la bomba ecologica da Acerra. Lo ha stabilito il Tribunale di Napoli, che ieri ha disposto lo sfratto delle ecoballe, depositate nei terreni di Acerra, di proprietà di Giuseppe Laezza. Una battaglia vinta, dopo anni di guerre legali e conteziosi. Oggi c’è una sentenza che va rispettata.   Dal 2003 ad oggi, né la Fibe, né il commissariamento di Governo, e dall’anno 2010, nemmeno la Sapna, la società provinciale, creata ad hoc per gestire il ciclo dei rifiuti a Napoli e provincia, hanno mai pagato il fitto dei terreni. Terreni concessi da privati per ospitare il mostro ambientale. Inevitabile il contenzioso legale che nella giornata di giovedì ha segnato un punto a favore della famiglia Laezza con il dispositivo di sfratto. Le operazioni sono cominciate,questa mattina, alle 8,30 in punto. Ai cancelli del sito di stoccaggio, erano presenti il legale della famiglia Laezza, l’avvocato Giuseppe Iossa, i rappresentati della Sapna e l’ufficiale giudiziario, Alfredo Ferrara. Assenti i rappresentanti della Sapna. Il clima era teso.  Il sopralluogo è durato circa due ore. Un’ispezione per effettuare una ricognizione del sito con l’individuazione delle aree che accolgono le ecoballe, le zone abbandonate e ricoperte dai rifiuti e il terreno destinato al parcheggio dei dipendenti dei Termovalorizzatore di Acerra.  All’interno dell’area non  c’erano solo famose ecoballe, ma rifiuti abbandonati, materiali ferrosi e scarti industriali. Un disastro ecologico in piena regola. Dopo la prima fase di verifica, lo sfratto è stato rinviato al 25 settembre. Altri tre mesi di attesa per la fine del tormento. “E inconcepibile che in uno Stato di diritto una sentenza di un Tribunale venga ignorata in modo così plateale ed i diritti dei cittadini calpestati, con tutte le conseguenze per i danni all’ambiente, al territorio e  alla salute. La Fibe e la Sapna e tutte le autorità coinvolte si sono rese latitanti e questo è un atto di arroganza gravissimo.  I miei assistiti tuteleranno i loro diritti in ogni sede denunciando anche all’autorità penale il disastro che è stato procurato alle loro terre “-  ha dichiarato l’avvocato Iossa. http://www.retenews24.it/rtn24/cronaca/via-bomba-ambientale-acerra-sentenza-tribunale/

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