sabato 28 giugno 2014

Ancora critica la situazione dei siti contaminati Rapporto Istat, migliora qualità aria e aumentano rinnovabili

"E' ancora molto critica la situazione dei siti contaminati". Lo afferma l'Istat nel rapporto 'Il benessere equo e sostenibile in Italia' riferito al 2013 nella parte dedicata all'ambiente a proposito dei Siti di interesse nazionale (Sin).

L'Istat fa presente, tra l'altro, che in alcuni casi l'illegalità ha "impedito" l'avvio delle bonifiche e che "lo stanziamento di fondi specifici è spesso non sufficiente a garantire un celere avvio dei processi di bonifica e messa in sicurezza". Mentre inquinamento e deterioramento ambientale dei siti contaminati hanno prodotto "conseguenze drammatiche per la salute pubblica" come nei "casi emblematici dell'Ilva di Taranto, della Terra dei fuochi, di Gela o Priolo". I benefici derivanti dalla messa in sicurezza e dalla bonifica sia sulla salute e che per il recupero dei territori supererebbero "i costi monetari e sociali sostenuti per il mantenimento dello status quo". In Italia nel 2013 sono stati definiti 39 Sin per un totale di 161 mila ettari inquinati (escluse le aree marine), dislocati in tutte le regioni italiane, tranne Lazio, Molise e Bolzano. Prima regione è il Piemonte con 96 mila ettari.

Migliora lievemente la qualità dell'aria e diminuisce il numero di comuni che superano la soglia di rischio per la salute. In aumento la disponibilità di verde urbano nei comuni capoluogo. Stabile il numero delle aree verdi protette. Continua ad aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che soddisfa sempre di più il consumo interno lordo di elettricità, ponendo l'Italia oltre la media europea. Nel 2012 risultano in calo le emissioni di gas serra, anche a causa della crisi economica. Criticità nella dispersione di acqua dalle reti, e non sembra migliorare la consapevolezza della gente sull'importanza della biodiversità.
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