venerdì 14 febbraio 2014
Maenza biogas roghi cessati, restano le mancate risposte sulla legittimità e l'inquinamento ad oscurare la valle di Farneta
Si chiude un lungo periodo di paure e diffidenze, la lettera degli allevatori
Incendi, incubo cessato
«Le nostre aziende potevano essere a rischio, ci siamo aiutati l’uno con l’a l t ro »
RINGRAZIAMENTI
I CARABINIERI
HANNO LAVORATO
INCESSANTEMENTE
ALLA SOLUZIONE
DI UN CASO
DI DIFFICILE
Gli allevatori della piana di
Maenza-Priverno chiedono
- firmandosi con
nome e cognome - che sia pubblicata
una lettera aperta in merito
ai fatti incendiari registrati
in zona che hanno portato all’ar -
resto di tre persone di Maenza.
Gli allevatori dicono «grazie»
alle Forze dell’Ordine. Un ringraziamento
che scaturisce
spontaneo e sincero da chi ha
vissuto nella paura. «Abbiamo
fatto i turni di notte – s c r ivo n o -
vigilando sui nostri i fienili e sui
nostri mezzi; abbiamo girato
con le auto all'interno delle
aziende; abbiamo tenuto gli occhi
incollati sul monitor per non
perdere neanche il più piccolo
movimento ripreso dalle telecamere
di sorveglianza; ci siamo
telefonati per tenerci svegli l'uno
con l'altro, per farci coraggio,
per non sentirci soli». Per quanto
tempo? In quale notte futura si
sarebbe viste ancora le fiamme
su una nuova azienda e respirato
quell'aria acre che ti secca la
gola e non ti fa più parlare?
«Non sapevamo chi sarebbe stato
il prossimo, ma avevamo la
certezza che sarebbe successo
ancora, sapevamo che dopo Carnevali,
Apponi, Rossi, avremmo
rivisto le fiamme, sentito le sirene
dei Vigili del fuoco, rivisto i
trattori degli amici che cercano
di salvare qualcosa aiutandoti
come possono per toglierti dagli
occhi la disperazione vuota e
silenziosa di chi sta perdendo
tutto». In questi due mesi aleggiava
lo scettiscismo al buon
esito finale. «Sbagliavamo! I
Carabinieri stavano lavorando e
lo facevano alla grande, senza
risparmiarsi. In particolare vorremmo
ringraziare il Maresciallo
Antonio Calabresi di Priverno,
il Comandante della Compagnia
di Terracina, il Comandante
Provinciale e il maresciallo di
Maenza, che in questa indagine
ci hanno messo il cuore». I carabinieri
hanno percepito il dolore
delle famiglie; hanno letto l'impotenza
negli occhi dei più anziani
e la richiesta disperata di
aiuto in quelli dei più giovani.
Senza grandi discorsi il Maresciallo
Calabresi si è messo al
lavoro senza mai guardare l'orologio
perché a qualsiasi ora era
disponibile e anche quando, purtroppo,
è scomparso suo padre,
lui ci ha rassicurati dicendoci
semplicemente - “si va avanti, io
ci sono”, passando la notte a
trovare e rincuorare chi stava
vigilando la propria azienda. E
noi siamo con Lei, siamo con voi
Carabinieri che rappresentate la
Legge, voi che avete difeso il
diritto di ognuno di vivere nella
tranquillità della propria casa.
Adesso che siamo un più tranquilli
ci rendiamo conto che le
forze dell’ordine si sono date da
fare per noi, chi più esposto chi
più in sordina, abbiamo avuto
visite anche dal comando Forestale.
Grazie».
M. P.
Latina Editoriale Oggi 13 febbraio 2014
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