Latina Oggi, Martedì 4 Febbraio 2014
Ora solo i Comuni possono tentare di ricapitalizzare la spa
Il futuro incerto
La ritirata di Idrolatina pesa sugli investimenti
C’è un nodo ulteriore alla decurtazione del capitale investito da Idrolatina in Acqualatina spa e si chiama «futuro degli investimenti sulla rete». Idrolatina srl, come si sa, è il socio di minoranza della società per azioni Aqualatina cui per convenzione è affidato il servizio idrico da undici anni; da giugno questo socio ha dimezzato il suo capitale dentro la spa, passando da 12 milioni a sei all’incirca. Tutto questo mentre il bilancio e i piani di investimento della spa restano invariati, come, del resto, la composizione azionaria dichiarata presso la Camera di Commercio. In realtà il sostegno, anche nel capitale, da parte dei soci è fondamentale per l’espansione delle attività, le scelte strategiche e dunque per gli interventi sulle reti. Il fatto che al capitale totale della spa manchino sei milioni non è un elemento che si può definire marginale. La programmazione delle attività potrebbe proseguire «normalmente» attraverso una ricapitalizzazione che, a quanto pare, il socio privato n on è disposto a sostenere, o con un aumento da deliberare in sede di assemblea dei sindaci che rappresentano il socio di maggioranza della spa delle acque, in quanto detengono il 51% delle azioni. Ma in questo caso si tratterebbe effettivamente di un’altra operazione: i sindaci prenderebbero il posto di Idrolatina in una quota importante di azioni, in sostanza la ripubblicizzazione del servizio e della società passata «sotto silenzio». Come è noto di un ritorno alla gestione pubblica si è parlato in via ufficiale in una delle ultime riunioni della Conferenza dei sindaci dell’Ato4 che si erano pure dichiarati disponibili a acquistare le quote dei privati e con questo obiettivo era stato dato mandato al presidente della Conferenza che all’epoca era anche Presidente in carica della Provincia di Latina, Armando Cusani. Ques t’ultimo però da novembre è stato sospeso dalla carica e ha quindi dovuto abbandonare anche l’incarico ricevuto dalla conferenza dei sindaci per tentare di acquistare le quote allora in mano ai privati di Idrolatina.
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