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MOSCA - Clamoroso passo indietro a sorpresa del Cremlino. Il portavoce della commissione investigativa ha infatti comunicato che l'accusa di pirateria contro i trenta attivisti di Greenpeace arrestati per aver manifestato pacificamente contro le trivellazioni nell'Artico sia stata convertita nel reato di 'teppismo' punita con 7 anni di reclusione, una pena dimezzata rispetto a quella precedente che va dai 10 ai 15 anni di reclusione. Di consuetudine il vandalismo viene però punito con circa 15 giorni in carcere. Inanto la commissione investigativa ha fatto sapere che le indagini proseguiranno e che potrebbero aggiungersi altri capi d'accusa, come per esempio quello di uso della forza contro rappresentanti dello Stato.

L'accusa di atti di teppismo è la stessa usata contro le Pussy Riot, le cantanti punk finite nel carcere di Murmask per aver cantato una canzone contro Putin in una chiesa, due delle quali sono state condannate a due anni di prigione. Accusa che comunque Vladimir Chuprov, di Greenpeace Russia, ha definito "largamente sproporzionata nonché un'aggressione al principio di protesta pacifica".

La decisione arriva in una giornata già piena di eventi. Poche ore prima, infatti, la Russia aveva annunciato di boicottare le udienze davanti al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) sull'arbitrato per il fermo dei 30 ambientalisti di Greenpace, tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro. L'Itlos decide riguardo alle dispute legate all'interpretazione e all'applicazione della Convenzione Onu sul diritto del mare (Unclos) e la proposta di chiamarlo in causa era arrivata dall'Olanda, dopo alcune schermaglie diplomatiche sul caso dei 30. La fonte del ministero degli Esteri aveva spiegato che Mosca aveva informato l'Aja che "non accetta le decisioni della corte arbitrale perché potrebbero contraddire le leggi federali russe". Ma aveva sottolineato il ministero degli Esteri, "resta tuttavia aperta per risolvere la situazione".

Nei 35 giorni di reclusioni, forte è stata la mobilitazione mondiale per chiedere la liberazione degli attivisti. Anche undici premi Nobel e capi di stato avevano scritto al presidente della Federazione russa Vladimir Putin. http://www.repubblica.it/ambiente/2013/10/23/news/greenpeace_la_russia_ritira_l_accusa_di_pirateria-69287339/?ref=HREC1-2